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Medici Senza Frontiere: “A Crotone un pugno nello stomaco e un vuoto desolante dell’offerta di soccorso”

Il responsabile del progetto People on the move: «Stragi di innocenti come questa sono inaccettabili proprio perché sarebbero evitabili»

«Nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. È umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili. È un pugno sullo stomaco, non ci sono altre parole. Medici Senza Frontiere ha dato la disponibilità alle autorità per attivare un primo soccorso psicologico per i sopravvissuti».

È il triste commento di  Sergio Di Dato, capo progetto «People on the Move», Medici Senza Frontiere. Secondo una prima ricostruzione la barca si sarebbe aperta in due a pochi metri dalla spiaggia, ma i profughi con ogni probabilità non avevano mai visto il mare e quindi molti di loro sono subito affogati.

Di Dato parla mentre il numero dei morti accertati sta drammaticamente crescendo. Fra loro moltissime donne e diversi bambini, fra cui un neonato. Alle 11,30 del mattino della domenica il bilancio (provvisorio) è già gravissimo: 43 morti e 80 sopravvissuti e un numero imprecisato di dispersi. A quanto pare sul barcone di fortuna, un precarissimo guscio di legno, erano saliti in 250, stipati all’inverosimile. Ventuno di loro sono stati ricoverati in ospedale.

Il naufragio è avvenuto a circa 20 chilometri dalle coste di Crotone nel territorio di Steddato di Curto. E mentre il ministro degli Interni  Piantedosi dice di voler «bloccare le partenze» sulla maledetta spiaggia in cui stanno arrivando i brandelli della nave schiantata fra le onde, sono arrivati tutti: polizia, carabinieri, croce rossa, mentre le motovedette sono impegnate in mare alla ricerca di sopravvissuti.

Il sindaco di Cutro, tra i primi ad accorrere, ha spiegato: «Erano già arrivati dei migranti, ma non c'era mai stata una tragedia di queste dimensioni».

Pubblicato su Il Mattino di Padova