Incidente ferroviario in Grecia, 46 vittime. Il capostazione ammette l’errore. Il suo legale: “È devastato”
Recuperati 7 corpi carbonizzati dal vagone ristorante. Si dimette il ministro dei Trasporti. Oggi sciopero di tutte le linee
ll 59enne capostazione di Larissa arrestato per l'incidente fra un treno passeggeri e uno merci «si è assunto la sua parte di responsabilità della tragedia». Lo ha detto l'avvocato dell'uomo, citato dai media ellenici. "A livello umano, è devastato. Riflette su ciò che è accaduto e non può sopportare il peso della responsabilità», ha aggiunto. Allo stesso tempo, secondo il legale, «quel che conta è cercare non l'albero, ma la foresta della colpa. E qui c'è una foresta di responsabilità».
Secondo le ultime informazioni ufficiali dei Vigili del fuoco, il numero dei morti accertati nell'incidente ferroviario vicino Larissa in Grecia è salito a 46. Dal vagone ristorante, schiacciato nell’impatto, sono stati recuperati sette corpi carbonizzati. Lo ha riferito l'addetto stampa dei Vigili del fuoco, Vassilis Vathrakogiannis. In mattinata il rappresentante Giannis Artopioos ha dichiarato alla tv pubblica che l'operazione per estrarre persone dal vagone ristorante del treno si stanno svolgendo in condizioni difficili. Mentre proseguono con difficoltà i soccorsi, si va ricostruendo la dinamica dell’incidente, che secondo il premier greco Kyriakos Mitsotakis, in un discorso alla nazione, sarebbe principalmente da imputare a un errore umano.
La dinamica
Uno schianto violentissimo fra due treni, nella notte fra martedì e ieri, poco fuori Larissa, nella Grecia centrale, ha causato la peggiore strage ferroviaria nella storia del Paese. Oltre alle vittime e ai feriti, c’è il dramma dei dispersi, sono i passeggeri delle carrozze 2 e 3 del treno passeggeri, carico di studenti universitari che tornavano a casa. Quest'ultimo correva verso Salonicco quando si è trovato di fronte un treno merci destinato a Larissa: i due convogli erano finiti per errore umano e negligenza sulla stessa tratta, ma in direzione opposta. I soccorritori si sono trovati di fronte uno scenario apocalittico: vagoni «polverizzati» e in fiamme dove non era possibile tirar fuori le persone - in sette sono morti carbonizzati, secondo l'ultimo bilancio - cadaveri e feriti scaraventati a 40 metri dalle carrozze in mezzo alla campagna. Enorme lo choc nel Paese, le cui autorità - dalla presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou al premier Kyriakos Mitsotakis - sono accorse sul luogo della tragedia e a visitare i feriti negli ospedali di Larissa, davanti ai quali si sono formate lunghe file di persone pronte a donare sangue. Il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Le responsabilità
Quasi subito il dito è stato puntato sulle numerose e croniche deficienze del sistema ferroviario nazionale: carenza di personale, infrastrutture antiquate, mancanza di manutenzione, come denunciato dai sindacati. Una rete ferroviaria dove spesso non funzionano i semafori e dove il traffico è ancora in gran parte regolato dalle telefonate tra i vari capistazione che danno il via libera ai treni in transito. Per l'esperto di sicurezza ferroviaria Anastasios Dedes, intervistato dalla tv pubblica greca Ert, il treno passeggeri «doveva vedere segnali che indicassero se la linea era libera o meno. Ma questi semafori erano fuori uso. Da quanto ne so, l'impianto esiste, sui treni e sulla linea, ma non è stato potenziato e messo in funzione, con il risultato che i treni sono lasciati agli ordini dei capistazione e si muovono alla cieca. Lo stesso vale per il traffico nell'altra direzione perché neanche i semafori dall'altra parte hanno funzionato, provocando questo incidente». Hellenic Train è la società di trasporto ferroviario greca per passeggeri e merci controllata da Trenitalia del gruppo Fs dal 2017 e conosciuta fino al 2022 come TrainOse. Ma la gestione dell'infrastruttura e la circolazione dei treni sulla rete resta di competenza della società greca a controllo pubblico Ose.
L'inchiesta
Scattata immediatamente, ha portato intanto all'arresto del 59enne capostazione di Larissa accusato di omicidio colposo per negligenza e lesioni personali sempre per negligenza, ma che secondo Ert si è difeso dicendo di aver premuto il pulsante per attivare uno scambio, che tuttavia non avrebbe funzionato. Secondo altre fonti avrebbe invece già ammesso le sue responsabilità. Di fronte all'ondata di indignazione e proteste - dai lavoratori del settore agli studenti di Salonicco, fino ai partiti d'opposizione - che si è affiancata quasi subito allo strazio, si è dimesso anche il ministro dei Trasporti Kostas Karamanlis. «Sono in politica da qualche anno - ha dichiarato in una nota - ma considero un elemento necessario della nostra democrazia che i cittadini del nostro Paese abbiano fiducia nel sistema politico. Questa si chiama responsabilità politica. Per questo rassegno le mie dimissioni dalla carica di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. È quello che sento di dover fare come minimo segno di rispetto per la vittime».
Lo sciopero
Nessuna linea ferroviaria sarà operativa oggi (2 marzo) per uno sciopero di 24 ore annunciato dalla Federazione ferroviaria panellenica (Pos) in seguito al disastro ferroviario. «La mancanza di rispetto mostrata nel tempo dai governi nei confronti delle Ferrovie greche ha portato al tragico risultato di Tempi. Purtroppo le nostre continue richieste di assunzione di personale a tempo indeterminato, migliore formazione, ma soprattutto l'applicazione delle moderne tecnologie di sicurezza, vengono gettate nel cestino. Oggi la famiglia Railway è più povera. Oggi la Grecia è più povera. Il giorno dopo il disastro è un giorno di riflessione e di lutto per i nostri colleghi perduti», si legge in un comunicato di Pos.
Pubblicato su Il Mattino di Padova