Il carabiniere che a Latina ha sparato alla fidanzata e all’amante: “Non volevo uccidere nessuno”. Ma sette colpi lo smentiscono
Chiaro il movente, la gelosia, ma mistero sul fine ultimo. Giuseppe Molinaro è in stato di fermo, ascoltato in caserma
C'è ancora mistero dietro all'omicidio di Suio Terme, frazione di Castelforte, in provincia di Latina. Non tanto sul movente: la gelosia del carabiniere, forse ancora innamorato Miriam Mignano, ma sul fine ultimo. Il militare, infatti, ascoltato in caserma a Capua per tutta la notte avrebbe affermato: «Non volevo uccidere nessuno». Una testimonianza reiterata davanti a chi lo interrogava - i pm delle procure di Cassino e Santa Maria Capua Vetere - per ricostruire la dinamica dei fatti. Una versione che però fa acqua da tutte le parti: Giuseppe Molinaro, 56 anni, ha esploso 7 colpi di arma da fuoco contro la sua ex fidanzata, rimasta gravemente ferita, ma non più in pericolo di vita, e il 66enne Giovanni Fidaleo, direttore d’albergo, morto sul colpo. Per questo la procura di Cassino ha disposto il fermo dell'uomo accusato di omicidio e tentato omicidio. E, l'azione del militare, è ricostruita in maniera minuziosa in una nota della procura di Cassino. Un pomeriggio di follia per il militare - in servizio presso la stazione carabinieri Carinola (CE) dal mese di agosto 2022, in licenza straordinaria per gravi motivi di salute dal 22 febbraio -, che si è recato a bordo della propria autovettura presso l’hotel Nuova Suio, sito a Castelforte (LT) località Suio, dove ha mortalmente attinto con 4 colpi d’arma da fuoco (di cui 3 tra addome e torace e 1 sulla mascella destra), Fidaleo, gestore della citata struttura alberghiera, nonché gravemente ferito con 2 colpi d’arma da fuoco (di cui 1 all’addome e 1 altezza seno sinistro) la 31enne dipendente di un’azienda di vigilanza privata.
«Da una preliminare ricostruzione - si legge nella nota -, il movente del gesto è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale ha avuto una relazione sentimentale recentemente terminata». All’esito degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, sono stati sottoposti a sequestro i locali dell'albergo per i successivi rilievi specialistici da parte del Ris di Roma (balistica), la pistola d’ordinanza e l’autovettura (Ford Focus) del militare, 7 bossoli esplosi calibro 9 PB, 3 frammenti di ogive, 1 spranga di alluminio, varie tracce di natura ematica, 1 dvr del sistema di video sorveglianza della struttura ricettiva verosimilmente non funzionante e 3 telefoni cellulari (di cui 1 appartenente a persona informata sui fatti). Al militare sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa ulteriori armi legalmente detenute presso la sua abitazione. La salma è stata trasportata presso l’ospedale di Cassino per il successivo esame autoptico. La donna è stata sottoposta ad intervento chirurgico (per scoppio dell’intestino tenue e dell’intestino crasso e lesioni dell’ala iliaca destra) ed è attualmente ricoverata in terapia intensiva con prognosi riservata presso Policlinico Gemelli dove era stata trasportata a mezzo elisoccorso poco dopo la sparatoria. Il militare, che ha ammesso le proprie responsabilità in sede di interrogatorio, è stato associato presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (CE).
Pubblicato su Il Mattino di Padova