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Addio a Gianni Minà, oggi la camera ardente in Campidoglio

L’omaggio al giornalista sarà possibile dalle 10 alle 19. Minà si è spento all'età di 84 anni. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social

Oggi sarà aperta nella Sala della Protomoteca in Campidoglio la camera ardente per Gianni Minà, il giornalista e scrittore morto, a Roma all'età di 84 anni, dopo una breve malattia cardiaca. Sarà possibile rendere omaggio al giornalista dalle 10.00 alle 19.00. Lo fa sapere Roma Capitale aggiungendo che è raccomandato l'utilizzo della mascherina Ffp2. 

La notizia è arrivata tramite i suoi canali social, con una foto e poche righe: «Ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità».

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Gianni Minà è stato testimone di un'epoca. Ha dedicato la vita al giornalismo fra cronaca, esteri, sport. Ha scritto libri e lavorato in tv. Nato a Torino il 17 maggio 1938 e deceduto a Roma, ha segnato un'epoca nel settore dimostrando un talento poliedrico non comune nel trattare diversi tipi di argomenti e tutti con grande estro. Come giornalista ha collaborato con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, realizzato reportage per la Rai, ideato e condotto programmi televisivi.

Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social. Tra gli altri, anche quello della premier Giorgia Meloni che ha scritto: «Addio a Gianni Minà, un vero professionista amato e rispettato da tutti. L'Italia perde un grande giornalista e un uomo di profonda cultura. Che la terra ti sia lieve».

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La Federazione nazionale della stampa, in una nota, scrive che: «Non bastano poche righe per ricordare la ricchezza di Gianni Minà. Giornalista, scrittore, autore e conduttore tv. Grandissimo esperto di America Latina, finissima penna sportiva, protagonista di memorabili interviste. Una grave perdita. Siamo sicuri che la Rai saprà rendere il giusto omaggio a una delle più belle pagine del Servizio Pubblico. Ai familiari, agli amici e colleghi che hanno potuto conoscere e apprezzare Gianni Minà giungano le condoglianze della Fnsi». 

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Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, lo ricorda come «Giornalista intellettuale, profondo conoscitore delle dinamiche sociali e grande appassionato di sport, ha dedicato tutta la sua vita a conoscere e a raccontare i tratti profondi dell'umanità e le sue diverse sfaccettature, quindi anche del calcio, con cura e attenzione particolari. Perdiamo un fuoriclasse assoluto». 

Luca Pancalli, presidente Cip, conosceva personalmente Minà e ricorda il suo intuito: «Conoscevo Gianni, forse è stato uno dei primi giornalisti attenti al nostro mondo quando nel '76 era vicino a quella spedizione in Canada per un'edizione che non poteva essere ancora chiamata Paralimpiade, ma lui in quegli anni aveva capito che qualcosa intorno a noi stava cambiando». 

«Minà un grande che è andato oltre lo sport» afferma Luigi De Siervo, ad della Lega di Serie A e in passato Amministratore Delegato di Rai Com.

La grandezza di Minà è stata ricordata anche da Fiorello, nel corso della puntata di stamattina di Viva Rai2. «Un grandissimo giornalista a cui io personalmente ero molto affezionato e sono molto affezionato. Gli facevamo più che un'imitazione, una specie di parodia e lui si divertiva molto. E' stato il cronista dei grandi, che ha avuto modo di incontrare dal Dalai Lama a Muhammad Ali, personaggi memorabili. Come memorabili erano le interviste che aveva fatto a Troisi e Benigni» ha detto lo showman siciliano che, poi, ha fatto ascoltare una delle parodie del periodo di 'Viva Radio2.

Giovanni Minoli, conduttore del Mix delle 23, intervenuto su Rai Radio1 a Radio anch'io lo ricorda come «un artista del giornalismo». Per Adriano Panatta «Gianni Minà era il fratello maggiore che tutti avremmo voluto avere».

Il giornalista e scrittore, Maurizio De Giovanni ricorda l’amico come «un cardine della comunicazione, un amico comune. Non era un giornalista che intervistava qualcuno di importante e basta, era amico nostro ed era in grado di parlare a tu per tu con personaggi famosi, come se li stessimo intervistando noi. Ha creato un linguaggio unico».

Anche la pagina social Maradona ha voluto dare un ultimo saluto al grande giornalista, grande amico del campione argentino: «Tu non lo hai mai tradito. Grazie di tutto, Gianni Minà, un giornalista senza tempo, emblema di un mestiere quasi scomparso. Una perdita immensa. Le nostre condoglianze a tutta la sua famiglia».

Pubblicato su Il Mattino di Padova