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Terrore in Francia, almeno 5 persone ferite a coltellate in un parco sul lago di Annecy: 4 sono bambini, 3 gravi. Fermato il presunto attentatore, è un siriano cristiano. Ha gridato: “In nome di Gesù”. Aveva ottenuto asilo in Italia

L’uomo, fermato dalla polizia, sarebbe entrato legalmente in territorio francese. È stato ferito dagli agenti e anche lui si trova attualmente in ospedale. Aveva fatto richiesta di asilo politico in Francia ma il 4 giugno gli era arrivata risposta negativa

Orrore ad Annecy, in Francia, dove un siriano richiedente asilo (che aveva ottenuto in Italia, Svizzera e Svezia) ha attaccato con un coltello un gruppo di persone nel parco del Jardin de l'Europe, ferendone cinque, tra cui quattro bambini di un'età media di tre anni. Di questi, tre sono in pericolo di vita. I più gravi sono fratello e sorella, rispettivamente di 2 e 3 anni, trasferiti a Ginevra. Gli altri due feriti sono un bimbo tedesco di 22 mesi e un bambino inglese di 2 anni. Tra gli altri feriti un uomo di 78 anni. Trentasette persone in stato di choc sono state assistite.

I fatti si sono svolti questa mattina verso le 9,45, quando nel parco c'erano alcune scolaresche. Secondo fonti della polizia citate da media francesi, l'aggressore non aveva precedenti. L'uomo, 32 anni, è stato identificato grazie ai documenti che gli sono stati trovati addosso. Il sospettato dell'aggressione, secondo Le Figaro, era sposato con una donna cittadina svedese con cui ha avuto un figlio, che oggi ha 3 anni. Nella sua domanda di asilo l’aggressore, che vive in Svezia da dieci anni, ha dichiarato di essere un cristiano della Siria. Aveva anche una croce cristiana addosso. Secondo alcuni testimoni l'attentatore avrebbe gridato «in nome di Gesù», scagliandosi contro i bambini, mostrando una medaglia che aveva appesa al collo, forse il crocifisso che gli è stato poi trovato al momento dell'arresto. L'ex moglie del sospettato ha raccontato di averlo conosciuto in Turchia cinque anni fa. Lui arrivava dalla città di Hassake, in Siria. La coppia abitava in Svezia, a Trollhättan, con la loro bimba di tre anni. I due stavano frequentando insieme corsi di formazione a distanza per diventare infermieri, prima di separarsi 8 mesi fa. La donna ha fatto sapere di non avere notizie dell'ex marito da 4 mesi, da quando lui ha lasciato la Svezia per trasferirsi in Francia. Lei lo ricorda come un uomo «gentile» che si è preso cura della loro bambina.

Secondo alcuni testimoni sentiti da «BfmTV», l'accoltellatore dopo l'attacco ha provato a scappare e nella fuga ha ferito una persona anziana prima di essere bloccato dai soccorsi. L'uomo avrebbe cominciato a gridare e a saltare prima di dirigersi verso i passeggini con il coltello in mano.

Il procuratore di Annecy ha affermato che non c’è «alcun movente terroristico apparente» dietro all'attacco.

L’uomo aveva fatto richiesta di asilo politico in Francia, ma gli era arrivato un «no» lo scorso 4 giugno.

L'Eliseo ha fatto sapere a «BfmTv» che il presidente Emmanuel Macron «segue la situazione». «La Nazione è sotto choc», ha scritto su Twitter il capo dello Stato, definendo il gesto di una «vigliaccheria assoluta». Sul posto sono attesi la premier Elisabeth Borne e il ministro dell'Interno Gerald Darmanin. La prefettura dell'Alta Savoia ha creato una cellula di crisi, insieme ad un dispositivo di informazione per il pubblico.

Immediata la reazione del mondo politico. «Spavento ed orrore», ha commentato su Twitter Marine Le Pen, mentre il leader della sinistra radicale Jean -Luc Mélenchon ha espresso «emozione e collera». «Come è possibile? Attaccare dei piccoli! Il nostro cuore è in briciole a doverlo vivere», ha scritto Mélenchon. «L'orrore più assoluto ha colpito nostri figli ad Annecy», ha scritto sul social il guardasigilli Eric Dupond-Moretti. All'Assemblea nazionale è stato osservato un minuto di silenzio.

La prefettura dell'Alta Savoia ha precisato che i fatti sono avvenuti intorno alle 9,45 e su Twitter ha chiesto di «evitare la zona non interferire con l'intervento delle autorità». Iniziano intanto ad emergere dettagli e informazioni sul presunto aggressore. L’uomo pare che frequentasse regolarmente da almeno due mesi il parco sulle rive del lago di Annecy. Lo ha raccontato al quotidiano «Le Dauphiné Liberé» uno degli impiegati del pontile del lago, che ha detto che l’uomo passava le sue giornate seduto su una panchina, vestito di nero, con uno zaino nero, occhiali scuri, la barba lunga. Pare portasse con sé una bottiglietta con un liquido giallo. Non parlava ma non aveva l'aria aggressiva.

Il sindaco di Annecy, Francois Astorg, su Twitter chiede agli abitanti di evitare di recarsi nel settore di Paquier per consentire il regolare svolgimento delle operazioni seguite all'attentato. «Tutti i miei pensieri alle vittime e alle famiglie», scrive il sindaco al quale è già arrivata la solidarietà del sindaco di Parigi Annee Hidalgo che in un Tweet scrive «inorridita da questo terribile attacco che ha ferito diverse persone compresi i bambini. «Grazie alla polizia per essere intervenuta così rapidamente, un pensiero commosso per le vittime e le loro famiglie e tutti il mio sostegno e quello dei parigini al sindaco di Annecy», scrive Hidalgo.

L'arcivescovo cattolico di Annecy, mons. Yves Le Saux: «Vorrei esprimere la mia profonda tristezza alle vittime e alle loro famiglie, nonché a tutta la popolazione di Annecy provata da questo dramma che ci tocca profondamente. Assicuro loro la preghiera di tutta la comunità cattolica. Questo dramma ci interroga sulla violenza che attraversa la nostra società e ci spinge a lavorare sempre di più, insieme, per combatterla». Domani, il vescovo celebrerà una messa nella cattedrale di Annecy per le vittime e le loro famiglie.

Su Twitter anche la condanna della presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola.«Sono sconvolta dall'attacco a coltellate ad Annecy in cui sono rimasti feriti diversi bambini. Il mio pensiero va alle famiglie e alle vittime alle quali auguro una pronta guarigione. Ringrazio la polizia che ha agito rapidamente. Siamo con la Francia».

In seguito alla tregedia, è intervenuto l'ex candidato presidenziale francese sovranista di estrema destra, Eric Zemmour, che si è scagliato contro i richiedenti asilo: «Prima i richiedenti asilo fuggivano per evitare la morte. Ora lasciano i loro paesi per meglio uccidere i nostri bambini», ha detto su Twitter.

Pubblicato su Il Mattino di Padova