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Si ribalta un barcone partito dalla Libia: almeno 78 morti al largo della Grecia. Alarm Phone: autorità greche, italiane e maltesi erano state allertate

Centoquattro finora i superstiti, ma a bordo c’erano 750 persone

È salito a 78 il numero dei corpi recuperati dalla guardia costiera greca dopo il tragico naufragio di un barcone carico di migranti a largo di Pylos, sulla costa del Peloponneso. Lo riferisce l'agenzia stampa greca Ana-Mpa, aggiungendo che continuano le ricerche dei dispersi. Sono 104 le persone tratte il salvo dalle autorità greche, quattro delle quali sono state portate in elicottero all'ospedale di Kalamata. Nessuno dei sopravvissuti indossava un giubbotto salvagente. Tutti i migranti sono stati condotti al porto di Kalamata, dove è stata attivata la protezione civile per accoglierli.

Arriva la denuncia di Alarm Phone. «Ieri avevamo allertato la Guardia Costiera ellenica alle 16, 53 per questa imbarcazione in difficoltà, poiché le persone ci avevano chiamato per chiedere aiuto. Le autorità greche, e a quanto pare anche quelle italiane e maltesi, erano già state allertate diverse ore prima. Le autorità greche e le altre europee erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata. Non è stata avviata un'operazione di salvataggio. La Guardia Costiera greca ha iniziato a giustificare il mancato soccorso sostenendo che le persone in difficoltà non volevano essere soccorse in Grecia».

Nelle operazioni di ricerca e soccorso sono impegnate due navi pattuglia e una di soccorso della guardia costiera, una fregata della marina greca, sette imbarcazioni che si trovavano in zona, un elicottero della marina e un drone. «Secondo le dichiarazioni delle persone che si trovavano a bordo, il numero dei passeggeri era di 750: temiamo che purtroppo il numero dei morti salirà di molto», ha dichiarato il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas, al sito di Kathimerini. Nikas ha poi spiegato che la Regione ha già avviato il «noleggio di camion appositi per la corretta gestione dei corpi» visto che l'ospedale di Kalamata non è attrezzato per fronteggiare l'emergenza. Il governatore ha inoltre aggiunto che nella città di Kalamata è stata allestita un'area di accoglienza per i sopravvissuti, per rispondere al fabbisogno di coperte, vestiti e cibo.

Secondo le prime testimonianze dei superstiti, portato a Kalamata, il barcone era partito da Tobruk in Libia ed era diretto in Italia. Al momento dei soccorsi, nessuno dei migranti a bordo era provvisto di giubbotto di salvataggio. Sono state proprio le autorità italiane ad allertare le autorità greche del naufragio, intorno alle 2.30 di questa notte.

Le autorità greche erano state già informate ieri della presenza di un'imbarcazione «con un grande numero di stranieri a bordo». Il peschereccio era stato avvistato da un aereo di Frontex e da due navi che passavano nella zona «senza che questo richiedesse assistenza», affermano dalla Guardia Costiera.

Un'altra tragedia nell'Egeo che, secondo l'agenzia dell'Onu, «rafforza l'urgenza di un'azione concreta e globale da parte degli Stati per salvare vite umane in mare e ridurre i viaggi pericolosi ampliando percorsi sicuri e regolari verso la migrazione».

Nuovo sbarco a Lampedusa

Nuovo sbarco a Lampedusa. Un barchino con 20 migranti, tra cui una donna, è stato intercettato dagli uomini della Guardia di finanza. I migranti, che arrivano da Guinea, Burkina Faso, Senegal e Mali, hanno detto ai soccorritori di essere partiti da Sfax, in Tunisia. Uno di loro presentava una ferita alla tempia. Con gli ultimi arrivi sono 182 gli ospiti dell'hotspot di contrada Imbriacola.

Pubblicato su Il Mattino di Padova