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Strage di Santo Stefano di Cadore, Angelika Hutter resta in carcere: la donna è in Psichiatria. Una raccolta fondi per la mamma superstite

La turista tedesca senza fissa dimora ha ucciso con l’auto Marco e Mattia Antoniello e Maria Grazia Zuin

Gli inquirenti continuano nel tentativo di ricostruire il tragico incidente di Santo Stefano di Cadore. Questa mattina è stato convalidato stamane dal gip Enrica Marson il fermo per omicidio stradale plurimo nei confronti di Angelika Hutter, la 32enne tedesca che ha travolto e ucciso tre persone, tra cui un bimbo di 2 anni. Secondo quanto si è appreso, la donna non ha preso parte all'interrogatorio perché ricoverata da ieri nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Venezia. Per domani è stata annunciata una conferenza stampa del procuratore Paolo Luca. La donna è accusata di omicidio stradale plurimo, dopo l’investimento con l’auto di Marco e Mattia Antoniello e Maria Grazia Zuin.

La turista tedesca, senza fissa dimora, descritta come una persona molto litigiosa, alle ore 15,15 di giovedì scorso lungo la via Udine a Santo Stefano di Cadore nel Bellunese ha falciato quattro persone uccidendone tre, tutti componenti della stessa famiglia originaria di Favaro Veneto. A perdere la vita sono stati un bambino di neanche due anni, suo papà di 48 e sua nonna di 64. Angelika Hutter, che è stata affidata al carcere femminile della Giudecca a Venezia, è difesa dall'avvocato d'ufficio Giuseppe Triolo. Oggi a Santo Stefano di Cadore è lutto cittadino, negozi chiusi e mercato settimanale del lunedì allestito con un numero inferiore di bancarelle.

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Ed è partita dalla Norvegia una raccolta fondi a supporto di Elena Potente, la donna di 42 anni che ha perso il figlio Mattia di due anni, il compagno Marco e la madre, restando lei stessa ferita, in maniera non grave. Il piccolo Mattia per Elena era il secondo figlio avuto dalla relazione con Marco. A lanciare la raccolta fondi finalizzata ad un aiuto economico è stato Matteo Scarpellino che vive in Norvegia ma che di Elena era stato compagno dall'asilo alle medie. «Siamo assolutamente sconvolti dalla tragedia che ha distrutto la famiglia della nostra cara amica - scrive Scarpellino in un post su Facebook -. Elena è mia amica da una vita. Non riesco a esprimere il senso di ingiustizia e insensatezza che questa tragedia lascia in me. Non lasceremo la Elena sola, e la sosterremo come possiamo. Per questo mi sembra giusto promuovere una raccolta di fondi in favore di Elena, come forma di partecipazione».

Pubblicato su Il Mattino di Padova