Angelina Jolie: “L’attacco ad Hamas non giustifica il bombardamento di vittime innocenti”
L’attrice interviene sul conflitto israelo-palestinese: «Cessate il fuoco immediato»
«Quello che è successo in Israele è un atto di terrorismo. Ma ciò non può giustificare le vite innocenti perse nel bombardamento di una popolazione civile a Gaza che non ha nessun posto dove andare, nessun accesso al cibo o all’acqua, nessuna possibilità di evacuazione e nemmeno il diritto umano fondamentale di attraversare un confine per cercare rifugio».
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L’attrice Angelina Jolie, da sempre in prima linea sulle questioni umanitarie, interviene così sull'attacco di Israele a Gaza, è intervenuta ieri notte sul dramma della guerra con un duro post su Instagram. «Come milioni di persone in tutto il mondo -scrive l’attrice premio Oscar- ho passato le ultime settimane turbata e arrabbiata per l'attacco terroristico in Israele, per la morte di così tanti civili innocenti, chiedendomi come aiutare al meglio. Anch'io prego per il ritorno immediato e sicuro di ogni ostaggio, e per le famiglie che sopportano il dolore inimmaginabile per l'omicidio di una persona cara. Soprattutto, i bambini assassinati e i tanti bambini ora rimasti orfani».
Per 20 anni, la Jolie ha lavorato con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, conducendo una campagna a sostegno delle persone costrette a sfollare in tutto il mondo. Si è unita per la prima volta nel 2001 come ambasciatrice di buona volontà delle Nazioni Unite e poi nel 2012 è stata nominata inviata speciale. L’anno scorso si è dimessa dal suo ruolo presso l’Unhcr. «La mia attenzione è rivolta alle persone sfollate a causa della violenza in qualsiasi contesto sia», si legge nella dichiarazione di Jolie. «Gaza ha una popolazione di oltre 2 milioni di persone (la metà dei quali bambini), che vivono sotto un duro blocco da quasi due decenni, oltre a decenni di sfollamenti e di apolidia. I pochi camion di aiuti che stanno arrivando sono una piccola parte di ciò che è necessario (e veniva consegnato quotidianamente prima dell'attuale conflitto), e i bombardamenti stanno causando ogni giorno nuovi e disperati bisogni umanitari. La negazione degli aiuti, del carburante e dell'acqua sta punendo collettivamente un popolo. L'umanità chiede un cessate il fuoco immediato. Le vite palestinesi e israeliane - e le vite di tutte le persone a livello globale - contano allo stesso modo».
Pubblicato su Il Mattino di Padova