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Esplosione della centrale nel Bolognese, tra i dispersi un tecnico padovano

Ore d’angoscia per le sorti di Adriano Scandellari di Ponte San Nicolò, lavoratore di Enel Green Power presente alla centrale al momento della tragedia. La moglie: «Siamo in attesa»

C’è anche un padovano tra i quattro dispersi in seguito all’esplosione della centrale elettrica Enel Green Power del lago di Suviana, nel Bolognese, avvenuta martedì 9 aprile. Tre i morti accertati finora.

Il disperso è Adriano Scandellari, residente a Ponte San Nicolò, tecnico specializzato di Enel Green Power.

«Non è il momento di parlare, siamo in attesa», ha detto la moglie di Adriano Scandellari, Sabrina Greggio, dall'abitazione di via Palladio 24 a Roncaglia di Ponte San Nicolò dove il tecnico vive con la consorte e le due figlie.

Un centinaio i vigili del fuoco al lavoro, arrivati in provincia di Bologna anche da altre regioni. Tra loro quattro sommozzatori e speleosub dei vigili del fuoco di Vicenza e Venezia. L’angoscia dei familiari e della comunità

Molto conosciuto nel Comune della cintura padovana, Scandellari è figura molto attiva soprattutto in ambito parrocchiale. Anche per questo suo attivismo, la comunità parrocchiale ha aperto la chiesa sin dalle 9.30 di mercoledì 10 aprile per una preghiera dedicata al lavoratore, come segno di speranza.

Mercoledì mattina il parroco don Daniele Cognolato e il sindaco Martino Schiavon sono partiti per raggiungere il luogo della tragedia nel Bolognese. La moglie di Adriano, Sabrina Greggio, è segretaria del parroco. Le finestre del suo ufficio in canonica a lato della chiesa sono chiuse.

«Non vogliamo mollare la speranza, non smettiamo di sperare che Adriano possa essere vivo. Già dall'adorazione di questa mattina in chiesa c'è stato un viavai di fedeli»: così il parroco don Cognolato. Un veneto tra i feriti

C’è un veneto tra i feriti nell’esplosione della centrale nel Bolognese, si tratta di Sandro Busetto, 59 anni compiuti lo scorso 26 marzo, residente nel centro storico di Venezia (zona Dorsoduro), che fa parte dell’unità specialistica di Enel. Ora è ricoverato nel reparto Grandi Ustioni dell’ospedale di Cisanello (Pisa).

Tra le aziende al lavoro nel cantiere anche la padovana Impel Systems srl, con sede a Noventa Padovana.

I morti finora accertati sono Mario Pisani, 73 anni, residente a San Marzano di Giuseppe (Taranto), Vincenzo Franchina di 35 anni, residente a Sinagra (Messina), e Petronel Pavel Tanase, 45 anni, rumeno residente a Settimo Torinese. Le istituzioni

Il presidente della Regione Luca Zaia sui social ha condiviso un messaggio di vicinanza, a nome dei veneti, alle famiglie del tecnico disperso e di quello gravemente ferito. «Il Veneto si sente colpito in prima persona e vive con ansia ed apprensione la sorte del professionista padovano disperso e la degenza di quello veneziano ferito, accomunati in questo destino ad altri colleghi», ha scritto Zaia, «E’ davvero difficile immaginare che il luogo di lavoro come una centrale idroelettrica, nei pressi delle turbine, possa trasformarsi nella sede di una tragedia di tali proporzioni».

Pubblicato su Il Mattino di Padova