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Donna scomparsa a maggio, carabinieri alla ricerca del corpo

Rastrellamento nella zona in cui si è attivato il cellulare

CAGLIARI, 09 LUG - Un rastrellamento ad ampio raggio nella zona di San Sperate, a una ventina di chilometri da Cagliari, e non solo, sarà pianificato nelle prossime ore dai carabinieri al lavoro nel tentativo di trovare il corpo di Francesca Deidda, 42 anni, scomparsa da maggio. Per il pm Marco Cocco e per gli investigatori la donna è stata uccisa dal marito, Igor Sollai, autotrasportatore di 43 anni, finito in cella per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. L'uomo, secondo l'accusa, avrebbe assassinato la moglie, nascosto il cadavere e per settimane, utilizzando il telefonino della consorte, si sarebbe sostituito a lei con amici, parenti e colleghi di lavoro. Il 30 giugno il fratello della donna e una collega hanno presentato una formale denuncia di scomparsa, facendo scattare le indagini. Dopo il fermo del 43enne e la sua scena muta davanti al Gip che ha convalidato il provvedimento del pm, i carabinieri intendono trovare il corpo della donna. Nelle prossime ore sarà organizzata una ampia battuta in cui saranno coinvolti i Cacciatori di Sardegna, i militari della Compagnia di Iglesias, i colleghi del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari, i vigili del fuoco e la Protezione civile. Le ricerche si concentreranno nei luoghi in cui si è attivata la cella del cellulare di Francesca Deidda, quel telefonino, mai trovato, che Igor Sollai avrebbe utilizzato per sostituirsi a lei. Il 43enne, da quanto si apprende, aveva un'altra relazione. Nei giorni successivi alla scomparsa della moglie avrebbe risposto a numerosi messaggi di parenti e amici, arrivando a mandare una mail al call center in cui la moglie lavorava per farla licenziare. Una collega di Francesca Deidda gli avrebbe teso una trappola: gli avrebbe mandato un messaggio dicendo che anche un'altra collega si era licenziata, ma avrebbe usato un nome di fantasia inesistente. L'interlocutore dall'altro capo del telefono non si è accorto di nulla, rispondendo solo che gli dispiaceva. Anche questo elemento è finito sul tavolo dei carabinieri che venerdì sono andati ad ammanettare Sollai. Sempre nelle prossime ore saranno pianificati gli accertamenti a bordo delle auto e dell'appartamento di Igor Sollai. (ANSA).

Pubblicato su Il Mattino di Padova