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Addio a Umberto Marcato, cantò l’amore per la città in “Ma quando torno a Padova”

Il celebre cantante di Padova era diventato famoso all’estero per le sue versioni di celebri brani della tradizione nazional popolare come “Volare” e “Casetta in Canadà”

È morto Umberto Marcato, icona della musica melodica padovana. Aveva 94 anni. I funerali saranno martedì 27 agosto alle 10.30 nella chiesa di San Giovanni Bosco, alla Paltana. Marcato lascia la moglie Silvana e due figli, Dino e Sonia, mentre un terzo figlio, Renzo, è mancato l'anno scorso. Marcato era nato nel 1930, ha iniziato ad esibirsi come cantante in varie orchestre del Veneto, affermandosi ben presto come cantante melodico.

Già alla fine degli anni '50 la sua musica percorre generazioni di padovani e veneti, con incisioni ma soprattutto cantando dal vivo, ben oltre la «sua» Padova, con concerti all’estero per gli italiani emigrati. È stato molto conosciuto ed amato in Sudamerica, in Messico (con Volare, Casetta in Canadà e Lazzarella) e negli USA, dove gli offrono la grande occasione di un importante contratto discografico e l’ingaggio in tanti spettacoli. Quello fu un momento di grandi decisioni: doveva trasferirsi, la scelta è sofferta, non vuole lasciare sola la famiglia in Italia, a Padova, e così torna in Europa.

Si racconta che Domenico Modugno, incontrando Marcato in un aeroporto, gli disse, qualche anno dopo: «Finalmente ti conosco… In America mi hanno fatto autografare il disco “Volare” inciso da te e da tempo volevo conoscere questo bravo Marcato».

Nel 1964 dopo che aveva iniziato ad esibirsi per le comunità di emigrati italiani di Svezia, Norvegia e Finlandia, lo conosce il grande pubblico dei paesi del Nord Europa, grazie ad un suo duetto con la cantante svedese, idolo locale, Siw Malmkvist, con cui incide “Sole sole sole”, una canzone del Festival di Sanremo di quell’anno, che balza in testa alle classifiche.Da quel momento, si può dire che Marcato diventa un “personaggio” in Scandinavia, e, negli anni, un vero e proprio mito per gli amanti delle canzoni melodiche.

La canzone pop italiana in Finlandia, in Svezia e negli altri paesi nordici avrà per decenni la voce ed il volto di Umberto Marcato, che inciderà per quel mercato discografico canzoni come “Volare”, “Romantica”, “Tintarella di luna” e poi tante altre, portate al successo nella Penisola da altri cantanti, che, Marcato ha reinterpretato per il mercato scandinavo.Il riposo è arrivato qualche anno fa, insieme alla sua band finlandese: l’ultimo concerto ad Helsinki, nel 2017.

Malgrado abbia girato il mondo e cantato in angolo lontani del mappamondo, entusiasmando folle di persone, Marcato ha continuato a vivere nella sua città e ad abitare alla Paltana, dove tornava sempre, dalla propria famiglia, alla fine di ogni tournée.

La fama internazionale ha precorso i tempi di quella nazionale , giunta molto dopo nel ruolo di direttore musicale della trasmissione televisiva per ragazzi “la Scaletta”, che veniva realizzata proprio al “Piccolo Teatro Don Bosco” del Centro Giovanile Salesiano, organizzata da un esuberante Vittorio Salvetti: per più di un lustro l’evento ha occupato i bambini del quartiere, arruolati nel “Coro della Scaletta” ,oltre ai solisti, seguiti proprio da Marcato, in quello che è stato un concorso per bambini contestuale (e perfino concorrente) allo “Zecchino d’oro” di Bologna.

E poi le incisioni in “lingua veneta” grazie all’idea di Licia Oliosi, che, narrandoi ricordi di Umberto, gli chiese: «Ma tu, quando torni dalla tournée all’estero, cosa provi?». Da quella chiacchierata la Oliosi scrisse “Ma quando torno a Padova”, un brano che fu inserito in un disco in cui vennero rispolverate canzoni popolari padovane e venete, rimaste “in soffitta” nella memoria della gente, che parlavano del Portello o del Salone. Diventarono mitiche.

Negli anni '80 Marcato , dopo aver aperto un noto negozio di dischi in città, ha fondato l’etichetta Gala Records, distribuita dalla Ricordi, per la quale ha inciso alcuni album, tra cui un'antologia di canzoni natalizie e “Romantico italiano”: fu il primo disco in Italia di canzoni originali, che ha riscosso un meritato successo di vendita. L’etichetta Gala si distinse per il particolare catalogo jazz, ben curato ed innovativo, in cui inserita anche la cantante Dee Dee Bridgewater (che fu scoperta proprio dall’etichetta di Marcato) e per il “colpaccio” di portare al Festival di Sanremo del 1990 niente meno che Ray Charles.

Il primo, unico (ed ultimo) concerto di Umberto Marcato a Padova è stato realizzato al Piccolo Teatro, il 15 dicembre 2016, accompagnato da una band di jazzisti di grande fama. A marzo 2022 Umberto Marcato ha ricevuto il "Sigillo della città di Padova" dall'amministrazione comunale, in una serata sempre al Piccolo Teatro, organizzata da Tempo e Ritmi come ringraziamento dei padovani per aver portato un po’ di Padova oltre confini, per averli fatti sentire orgogliosi di avere un concittadino amato nel mondo, ma, al tempo stesso, per aver fatto rinvigorire quella “patavinitas” o padovanità, quell’orgoglio di essere i figli di una città così bella e ricca di bellezze artistiche e naturali, donando loro una canzone come “Ma quando torno a Padova”, divenuta anche a furor di popolo, oltre che la canzone popolare padovana più famosa, anche l’inno dei tifosi della squadra del Padova dai primi anni duemila, nota anche ai più giovani anche perché durante il lockdown è stata colonna sonora di un video divenuto “virale” che mostrava la città vuota, silenziosa ed il personale sanitario al lavoro per salvare vite umane aggredite dal Covid.

L’intervista. Umberto Marcato ancora in tour con la sua "Ma quando torno a Padova"

Pubblicato su Il Mattino di Padova