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Mestrino: l’ultimo saluto a Alessandro, moto schierate di fronte alla chiesa

Una ventina di scooter degli amici in fila all’ingresso. I genitori in lacrime, accompagnati dal fratello Matteo

Una ventina di scooter e moto schierati di fronte alla chiesa di Mestrino hanno accolto la salma di Alessandro De Marchi, il ragazzo di 18 anni deceduto il 24 settembre mentre andava a scuola. Prima dell’inizio del funerale amici e compagni di classe hanno posizionato i veicoli nel piazzale per omaggiare la grande passione del diciottenne per le moto. Alla funzione hanno partecipato centinaia di persone.

I genitori, Marta e Domenico, sono arrivati sorretti dal fratello maggiore di Alessandro, Matteo. «Non siamo riusciti a proteggerti fino in fondo», si è rammaricata la madre, dopo aver ricordato le qualità del figlio diciottenne. Studente modello e rappresentante di classe Alessandro è stato da più persone descritto come un «ragazzo d’oro». Il parroco, don Sergio, durante l’omelia ha lanciato un appello ai coetanei del giovane studente: «Non perdetevi nelle mode, ma conservate il dono della vita. Non correte pericoli inutili», ha detto.

L’incidente è avvenuto la mattina di martedì 24 settembre in via Cave. Alessandro stava percorrendo il solito tratto di strada dall’abitazione di via Pertini a Mestrino, fino all’ingresso dell’istituto tecnico Marconi di via Mazzini. In sella alla sua Honda 125 è arrivato all’altezza dell’ingresso dell’istituto Scalcerle, quando per ragioni ancora al vaglio degli inquirenti, si è scontrato con una seconda moto guidata da uno studente padovano di 17 anni.

Alessandro è stato disarcionato e ha battuto la testa contro lo zoccolo del marciapiedi. Nonostante indossasse il caso, l’urto è stato troppo violento. Nonostante una corsa disperata all’ospedale di Padova, il diciottenne è morto intorno alle 10 della stessa mattina. Molte le dimostrazioni di solidarietà dai compagni di classe che hanno appeso uno striscione all’esterno dell’istituto Marconi: “Buon viaggio Dema, sarai sempre con noi” si leggeva.

La vicenda è avvenuta a poca distanza da un altro grave incidente: appena tre giorni prima Sofia Gambato, studentessa diciassettenne dell’istituto Selvatico, è stata investita in via Belzoni. Anche lei era sulla strada per andare a scuola. Dopo cinque giorni in coma indotto, il 26 settembre le sue condizioni si sono aggravate e si è spenta in ospedale. La mattina di giovedì 3 ottobre un altro studente, in questo caso di 12 anni, è stato investito sulla strada per la scuola a San Martino di Lupari, nell’Alta Padovana: le sue condizioni restano tutt’ora gravissime.

Pubblicato su Il Mattino di Padova