Malore al ristorante, morto Sammy Basso. Ha fatto conoscere la Progeria
Vicentino, aveva 28 anni. Da Sanremo all’Università, dai libri al docu-film, l’impegno a far conoscere la sua malattia rara che provoca l’invecchiamento precoce. La famiglia: «Ci ha insegnato a vivere in pienezza, nonostante tutto»
Sammy Basso, il più longevo malato di Progeria al mondo, se ne è andato sabato sera, 5 ottobre. Era a villa Razzolini Loredan ad Asolo per una festa di matrimonio quando si è sentito male.
Vicentino di Tezze sul Brenta, aveva 28 anni ed era affetto dalla malattia rara che causa l’invecchiamento precoce.
Ha contribuito in maniera determinante a far conoscere la Progeria, diventando un simbolo della malattia. Di recente era rientrato da un viaggio in Cina dove aveva ancora una volta parlato della propria patologia, intervenendo alla China Progeria Conference e andando a visitare ospedali e laboratori di ricerca.
Solo pochi giorni fa era stato insignito del Premio giornalistico Paolo Rizzi a Venezia nella categoria “Ambiente e Società” per «la forza di volontà, lo spirito di sacrificio, il coraggio che lo sostengono: un grandissimo esempio a cui guardare con ammirazione e gratitudine e cercare d’imitare».
«Studiare la propria malattia può far paura», aveva detto, «Ma sono grato di poter donare speranza per il futuro di tutti quei ragazzi che, come me, sono affetti da progeria». Il dolore della famiglia
«Ieri sera 5 Ottobre Sammy Basso si è spento, all'improvviso, dopo una giornata di festa circondato dall'affetto di chi gli voleva bene. Siamo profondamente grati del privilegio di aver condiviso una parte del nostro viaggio con lui».
E' il messaggio, pubblicato su Instagram, con il quale la famiglia di Sammy Basso e gli amici hanno voluto ricordare il 28enne vicentino.
«A tutti noi - prosegue il post - ha insegnato che, sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza. A nome della famiglia, degli amici e dell'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso ringraziamo tutti per la vicinanza manifestata».
Tantissimi i messaggi di dolore e vicinanza alla famiglia, a partire dalla premier Giorgia Meloni.
Chi era Sammy Basso
Nato nel 1995 a Schio, a due anni e qualche mese gli era stata diagnosticata la Progeria di Hutchinson-Gilford. Assieme ai suoi genitori ha fondato l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, del quale è stato testimone dall’età di dieci anni.
Come si legge nel sito della sua associazione, nel 2007 entra a far parte del primo gruppo di studio del clinical trial con Lonafarnib della PRF (Progeria Research Foundation). La video intervista in occasione della seconda laurea
Conosciuto per le molte apparizioni televisive e interviste sull’attività dell’associazione e sulla sua malattia, diventa particolarmente conosciuto in Italia dopo la messa in onda del docu-film National Geographic intitolato “Il Viaggio di Sammy”, che racconta il suo viaggio lungo la Route 66, negli USA, da Chicago a Los Angeles, con i genitori ed uno dei suoi migliori amici, Riccardo.
Nel 2015 è ospite di una delle serate del Festival di Sanremo e dal palco dell’Ariston parla della propria malattia.
Nel 2018 si laurea all’Università degli Studi di Padova in Scienze Naturali, con una tesi volta a dimostrare la possibilità di curare la Progeria tramite ingegneria genetica. Dopo essersi sottoposto, nel 2019, ad un intervento molto rischioso per la sostituzione della valvola aortica (prima volta in un paziente con Progeria), è stato nominato, con motu proprio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2021 si specializza in Molecular Biology laureandosi all’Università degli Studi di Padova con una tesi volta a chiarire la correlazione tra Progeria ed infiammazione.
La tragedia
A dare notizia della tragedia, il ristoratore Sergio Dussin di Villa Razzolini Loredan con un post nella notte di domenica 6 ottobre.
Notizia poi confermata dall’associazione che porta il nome di Sammy Basso con un post sui social: «5 Ottobre 2024 - oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa».
Pubblicato su Il Mattino di Padova