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Rozzano piange Manuel ma in piazza si spaccia ancora

Pusher anche con una katana in bella vista

MILANO, 21 OTT - Mentre tutta Rozzano piange la morte di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso con una coltellata durante una rapina per un paio di cuffie da pochi euro, da parte di un 19enne pregiudicato, Daniele Rezza, poi costituitosi, nelle strade e nelle piazze della cittadina alle porte di Milano si continua a spacciare come se niente fosse. "Qualche giorno sottotraccia - dice un agente che opera sul territorio rozzanese - per aspettare che se ne vadano i tanti giornalisti che girano - e tutto tornerà come prima". Uno spaccio diffuso, alla luce del giorno e sfacciato, che spesso avviene mentre passa la gente comune, o nei pressi di scuole e uffici, come si vede in un video girato poco prima della morte di Manuel, perfino con armi in vista, come fa un pusher che protegge i suoi traffici con una katana in mano. "Qui a Rozzano non ci sono famiglie egemoni, di mafia o 'ndrangheta o altro - spiega Massimiliano Filiberti, luogotenente dell'Arma in pensione da un anno, per un decennio al comando della caserma dell'Arma di Rozzano - E proprio questa assenza ha favorito una parcellizzazione del fenomeno, anche grazie ai tanti soggetti ai domiciliari, ne contavamo 50-80 contemporaneamente". Le vie più battute dai pusher sono quelle dei fiori: Oleandri, Mimose, Peonie; nelle case Aler ci sono uno, due e talvolta anche tre spacciatori per palazzo. "Certo il cuore del problema è nei numeri - aggiunge Filiberti - Rozzano è una delle cittadine con il rapporto più alto tra alloggi popolari e popolazione, livelli da record europeo. Ed è evidente che dove si permette alla povertà di concentrarsi, si concentrano anche gli espedienti". Per fare un contrasto serio "servono meno parole e più fatti - racconta anonimamente un altro carabiniere - Qui c'è tanto clamore da anni ma intanto lavoriamo sotto organico. E i nuovi che vedo arrivare sono colleghi agli inizi, che dobbiamo stare attenti noi per loro". Parlando con i ragazzi per le strade poi si viene a sapere che due giorni prima dell'uccisione di Manuel (avvenuta nella notte tra il 10 e l'11 ottobre) sarebbe stato sfiorato un altro accoltellamento, che sarebbe avvenuto al mercato di piazza Foglia "tra due marocchini, in mezzo alla gente che faceva la spesa". Territorio, debiti, cambi di alleanze alla base delle risse: "Basta pensare a Z. - raccontano poco distante dall'oratorio -. Nel 2022 hanno tentato di ucciderlo tre volte in due giorni. Eppure oggi spaccia con il giro di quelli che lo volevano morto". (ANSA).

Pubblicato su Il Mattino di Padova