La nonna di Giulia Cecchettin: «E’ meglio che Gino non sia stato in aula, si è risparmiato questo incubo»
Carla Gatto, presente alla requisitoria del pm che ha chiesto l’ergastolo per Turetta: «Mio figlio mi dice sempre che, se Giulia gli avesse parlato, avrebbe potuto aiutarla»
«È stato meglio che non sia venuto mio figlio Gino. È meglio che si sia risparmiato tutti questi particolari messi in fila» dice Carla Gatto, la nonna di Giulia, l'unica della famiglia Cecchettin presentatasi in udienza, insieme all'altro figlio Alessio.
Il pm Andrea Petroni ha appena formulato la richiesta della pena dell'ergastolo, lo ha fatto dopo una requisitoria durata due ore e mezza: ricostruzione del delitto e della morsa di controllo e di orrore che lo ha preceduto.
«Mio figlio mi dice sempre che, se Giulia gli avesse parlato, avrebbe potuto aiutarla. Ma, probabilmente dopo che era morta la mamma, non voleva dargli altra preoccupazione. E così lei si confidava solo con le amiche. E poi con la sorella, che le diceva sempre la stessa: mollalo».
L'avvocato di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, ha spiegato l’assenza in aula di papà Gino: «oggi ha avuto dei problemi importanti ed è molto dispiaciuto di non essere qui».
Pubblicato su Il Mattino di Padova