I rifugiati di Kaurismäki sguardo ironico sulla solidarietà
Aki Kaurismäki, il maestro di un surreale metropolitano come può esserlo un finlandese di Helsinki, torna a narrare storie di integrazione tra marginali e lo fa con il consueto stile, ricco insieme...
Aki Kaurismäki, il maestro di un surreale metropolitano come può esserlo un finlandese di Helsinki, torna a narrare storie di integrazione tra marginali e lo fa con il consueto stile, ricco insieme di un (auto)ironico disincanto e di quella consapevolezza tragica dell’esistenza, propria delle genti del nord. Con “L’altro volto della speranza” Kaurismäki continua il discorso iniziato con “Miracolo a Le Havre” (2011), primi due episodi di una “trilogia del porto”, tra banchine dove si scaricano merci e profughi e...
Pubblicato su Il Mattino di Padova