Confessa e fa trovare l’arma dell’agguato
Si pente e collabora uno dei protagonisti della faida familiare culminata in un sanguinoso raid: «Chiedo perdono, voglio solo pace»
ARRE. Ha scritto al pubblico ministero Sergio Dini una confessione, indicando dove aveva nascosto la pistola dell’agguato di cui sarà chiamato a rispondere nel processo fissato per il 6 febbraio con giudizio immediato. E, insieme, ha scritto un appello invocando la pace familiare. E non è cosa da poco nel mondo dei giostrai. E in una famiglia logorata da una faida che ha lasciato una scia di dolore e morte. Autore della lettera Fabrizio Marcato, 50 anni, attualmente detenuto nella...
Pubblicato su Il Mattino di Padova