Pietre e gloria La pietà per i morti parla dei vivi
Il mito della vittoria e la memoria costruita cancellando le tracce di un dolore diffuso
Lungo il fronte della Grande Guerra all’indomani della cosiddetta vittoria non vi erano solo i campi di battaglia dilaniati, le trincee, i paesi sventrati. Vi erano anche i cimiteri. Di ogni dimensione. Nella sola zona del Massiccio del Grappa se ne contava una settantina. Si andava dai cimiteri da campo, quadrilateri di terra bruna a ridosso delle seconde linee, a cimiteri più grandi e ordinati, e altri ancora, sparsi nella pedemontana, di solito in prossimità delle mulattiere e delle teleferiche,...
Pubblicato su Il Mattino di Padova