Dieci anni senza Mario Rigoni Stern: il silenzio dell'Altopiano di Asiago
Un'ombra ha avvolto il suo corpo, guai se dovesse accadere anche con la sua voce. Il ricordo di un uomo appartenuto ai tempi del bosco. E la forza dei valori
intro
L'OMBRA, LA VOCE
di Francesco Jori
Era tra i suoi libri preferiti, a tanti ne consigliava la lettura. Nei versi delle “Georgiche”, Mario Rigoni Stern respirava l’odore della nuda terra, la sua ancestrale ambivalenza di madre e matrigna, il secolare rapporto con le mani dell’uomo.
E lì, nel canto di Virgilio, ritrovava forse una matrice essenziale del suo Veneto cui si sentiva così intimamente e passionalmente legato: “Labor omnia vicit improbus, et duris urgens in rebus egestas”.
Ogni...
Pubblicato su Il Mattino di Padova