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Chiese in Provincia di Rovigo - città di : Oratorio di Sant'Antonio di Padova
Oratorio di Sant'Antonio di Padova
S. Antonio di Padova
Dettagli
L'oratorio di Sant'Antonio sorge in Arquà Polesine, all'interno dell'abitato, con orientamento Est-Ovest. La facciata neoclassica in stile rinascimentale veneziano è a capanna,a vento, tripartita e rinserrata agli angoli da lesene doriche su alti basamenti. Le lesene sorreggono una trabeazione decorata a triglifi e un frontone triangolare, al cui colmo e ai lati si impostano le statue in pietra, ottocentesche, della Madonna, Santa Lucia e San Rocco. Al centro si apre l'unico portale, rettangolare, cui si accede da una scalinata a ventaglio di quattro gradini in pietra. Al di sopra del portale si inserisce, all'interno di una cornice in cotto, una lastra di marmo con la dedicazione. I fronti laterali in mattoni a vista presentano due aperture rettangolari. Una cappella per lato aggetta nella parte centrale.
Pianta
Schema planimetrico ad aula, coperta da un soffitto piano, decorato a specchio. Sulla navata, al centro delle pareti laterali, si aprono due cappelle votive, poco profonde, coperte da volte a botte, dedicate a Santa Caterina e a San Luigi Gonzaga. Le pareti sono percorse da lesene corinzie, al si sopra delle quali corre una cornice modanata in leggero aggetto. Nella parete di fondo, entro un arco a tutto sesto, si apre un' absidiola, poco profonda che accoglie l'altare maggiore. Ai lati dell'arco si inseriscono due piccole nicchie che accolgono statue di Santi e al di sotto di queste si aprono gli accessi, simmetrici, che conducono alla sagrestia retrostante.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimenti in lastre di marmo rosso e bianco, poste a scacchiera.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
XV - 1546 (preesistenze intorno)
Si tratta in origine di un ospedale intitolato a S. Maria, costruito probabilmente intorno al 1400 per aiutare malati bisognosi, e in quanto tale lo troviamo per la prima volta citato dal Ferretto nel 1536. Il vicario Zerbinati inoltre richiamerà i patroni, signori De Bagnagatti, in quanto defraudavano l'ospedale dei suoi miseri proventi (1546). Si trattava di un edificio di due sole stanze a pianterreno, con due letti a disposizione sia di uomini che di donne.
1600 - 1669 (preesistenze intorno)
Nel 1600, accanto all'ospedale restaurato perchè ormai cadente, venne costruito ex novo un oratorio, intitolato a S. Caterina Vergine e Martire, la cui facciata era rivolta a sud e l'unico altare a nord. Nella sua visita pastorale del 1656 il vescovo Agliardi trovò l'oratorio ingrandito, aveva tre altari dedicati: il maggiore a S. Antonio, quello di destra a S. Carlo e quello di sinistra alla titolare S. Caterina. Nel 1669 il vescovo Retano in visita all'ospedale seppe che assieme all'oratorio era passato in proprietà al Comune.
1739 - 1790 (costruzione intero bene)
L'arciprete Felice Avanzi chiese al Vescovo nel 1739 di poter ricostruire sia l'ospedale che il vecchio oratorio ormai fatiscenti. Grazie alle offerte degli abitanti di Arquà fu rifatto l'oratorio, dedicato ora a S. Antonio, sulla stessa area e con lo stesso orientamento (1740). Progettista Giuseppe Candiollo. Il nuovo edificio lo troviamo descritto nelle due visite pastorali del vescovo Speroni (1785 e 1790): aveva ancora tre altari con le dedicazioni precedenti fuorchè l'altare di S. Caterina intitolato a S. Luigi.