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Chiese in Provincia di Rovigo - città di : Chiesa di San Sebastiano Martire

Chiesa di San Sebastiano Martire
S. Sebastiano martire

ROVIGO
P.zza San Sebastiano - Crocetta, Badia Polesine (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La Chiesa di San Sebastiano Martire sorge a Crocetta, lungo via Cà Giovanelli, con orientamento Nord-Sud. La facciata in mattoni a vista è a capanna, fino a metà altezza tripartita e rinserrata agli angoli da contrafforti su alti basamenti. La parte sommitale della facciata presenta una tessitura muraria grezza, in corsi di mattoni orizzontali, percorsa da un arco cieco a tutto sesto. Al centro si apre l'unico portale, a luce rettangolare, con stipiti in cotto, modanati. Nei fronti laterali... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La Chiesa di San Sebastiano Martire sorge a Crocetta, lungo via Cà Giovanelli, con orientamento Nord-Sud. La facciata in mattoni a vista è a capanna, fino a metà altezza tripartita e rinserrata agli angoli da contrafforti su alti basamenti. La parte sommitale della facciata presenta una tessitura muraria grezza, in corsi di mattoni orizzontali, percorsa da un arco cieco a tutto sesto. Al centro si apre l'unico portale, a luce rettangolare, con stipiti in cotto, modanati. Nei fronti laterali si aprono due finestroni, per lato, a sesto ribassato. Ai fronti si addossano i volumi più bassi della canonica, sacrestia, centro parrocchiale e cappelle votive, due per lato. Sul lato sinistro, tra le cappelle votive, si inserisce il cinquecentesco portale feriale, in mattoni a vista, con fronte tripartito e rinserrato agli angoli da lesene tuscaniche e coronato da un frontone mistilineo con cornice modanata in aggetto. Al di sopra del portale si apre un finestrone a lunetta. Sul retro nel presbiterio si apre un finestrone a lunetta per lato. La torre campanaria si addossa al presbiterio sul lato sinistro. A pianta quadrata, senza soluzione di continuità, con i fronti decorati a lesene con archetti pensili, termina con una cella aperta sui quattro lati da bifore a sesto acuto, sormontata da un tamburo ottagonale, coperto da cupola con manto in rame e pinnacolo sommitale.

Pianta

Schema planimetrico basilicale, a unica navata, coperta da volta a padiglione, forata dalle unghie dei finestroni del claristerio. Le pareti della navata sono scandite da lesene ioniche in tre campate. Al di sopra delle lesene corre una cornice modanata in aggetto, lungo la navata, nel presbiterio e abside. In corrispondenza della prima e seconda campata si aprono sulla navata, con archi a tutto sesto, le cappelle votive, poco profonde, voltate a botte. Le pareti laterali della navata si raccordano alla controfacciata e al presbiterio con pareti oblique. Nelle pareti verso il presbiterio si aprono, con archi a tutto sesto, due vani, poco profondi che accolgono altari votivi. Il presbiterio, rialzato di due gradini in marmo sul piano della chiesa, è a unica campata quadrata, voltata a padiglione. L'abside semicircolare è coperta da volta a catino.

Coperture

Tetto a falde con manto in coppi.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimento in mattonelle di marmo.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura di mattoni portante.

XIV - 1548 (preesistenze intero bene)

La presenza della chiesa, un tempo sottoposta alla giurisdizione ecclesiastica della Vangadizza, è ricordata già nel Trecento. Agli inizi del 1500 compaiono i primi atti relativi alle "Collationes", cioè alle nomine dei parroci, quindi anche la "Collatio ecclesie Crucete" e la "Collatio Ecclesie S. Rochi et Sebastiani de Cruceta" (1548).

1564 - 1578 (preesistenze intero bene)

Nel 1564 il Vescovo di Adria Giulio Canani, in visita pastorale a Crocetta, vi trova come rettore don Viviano Rizon. La chiesa ha tre altari: il maggiore, quello del SS.mo e S. Sebastiano e quello di S. Giovanni. Un'altra visita Canani avviene nel 1578 e nella relazione si accenna all'acquisto di un battistero in marmo ed alla presenza inoltre delle Confraternite del SS.mo Sacramento, del Rosario e dei Battuti.

1634 - 1759 (rifacimento intero bene)

La visita pastorale (1634) di don Marco Marchiani, vicario della Vangadizza, ci descrive una chiesa dotata di cinque altari, che è stata quindi nel frattempo ingrandita. Ma l'intervento più significativo avviene progressivamente a partire dagli inizi del '700, quando si sostituiscono i vecchi altari lignei con altri in marmo: innanzitutto quello della Madonna del Rosario e quello di di S. Sebastiano (1710), successivamente l'altare maggiore (1737).

1792 - 1792 (cambiamento di diocesi intero bene)

A seguito della soppressione dell' Abbazia di S. Maria della Vangadizza la parrocchia di S. Sebastiano passò sotto la giurisdizione ecclesiastica della diocesi di Adria.

1910 - 1950 (completamento decorazione intero bene)

Diversi interventi di completamento sono stati realizzati nel corso del Novecento. L'altare della Madonna di Lourdes fu eretto nel 1910 e l'altare di S. Antonio di Padova nel 1919. Intorno al 1928 è stato inoltre portato a compimento il complesso progetto decorativo del pittore veronese Carlo Donati: i dipinti a tempera in stile preraffaellita sul soffitto con "Madonna in gloria tra angeli" e "Schiere di angeli" ed i pannelli pure a tempera dell'altare maggiore. E' andato invece distrutto, sempre dello stesso autore, il ciclo di dipinti con "I dodici Apostoli". Il 12 dicembre 1950 il vescovo G.M. Mazzocco con solenne cerimonia riconsacrò la chiesa, come ricordato da una lapide infissa nella stessa.

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