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Chiese in Provincia di Rovigo - città di : Chiesa di San Basilio
Chiesa di San Basilio
S. Basilio
Dettagli
L'antica chiesa di San Basilio sorge in Marchiona-Grillara, isolata, preceduta da un profondo sagrato, con orientamento Nord-Sud. La chiesa in mattoni a vista presenta una facciata romanica a capanna. I rampanti sono percorsi da una cornice a dentelli. Al centro si apre l'unico portale, a tutto sesto, strombato, al di sopra del quale si trova una bifora a tutto sesto con colonnina centrale. Nei fronti laterali si apre una monofora per lato e sul retro l'abside semicircolare presenta tre strette monofore, che si aprono ai lati e al centro. Il fronte laterale sinistro è percorso da tre arcate cieche e vi si addossa l'edificio della Canonica.
Pianta
Schema planimetrico ad aula, coperta da tetto a due falde con travi e capriate lignee a vista. Nelle pareti della navata si aprono nicchie che accolgono statue di Santi. Il presbiterio, rialzato di due gradini sul piano della chiesa, si apre verso la navata con un arco a tutto sesto. L'abside è coperta da volta a catino.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di cotto.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante a vista.
IV - VI (preesistenze carattere generale)
La prima costruzione di cui si ha testimonianza risale all'Alto Medioevo (secc. IV-V), doveva essere di dimensioni molto ridotte, con abside semicircolare, pavimento in cocciopesto e forse le pareti affrescate. La datazione è avvalorata dai rinvenimenti archeologici di fine anni '70, che testimoniano l'esistenza a S.Basilio della più antica comunità cristiana del Polesine. Nel VI secolo le grandi inondazioni e le invasioni barbariche contribuirono alla distruzione della chiesetta e allo spopolamento del territorio circostante.
VIII - IX (preesistenze intorno )
Tra i secc. VIII-IX la comunità sembra riformarsi grazie anche all'azione di bonifica dei terreni avviata dai monaci Benedettini di Pomposa, che costruiscono lungo la costa e nella Bassa Padana una serie di piccole chiese compresa la pieve di S.Basilio. Fu quindi demolita la vecchia chiesa e costruito un altro edificio più grande, che aveva le dimensioni di quello odierno ma il pavimento più basso di circa due metri. Fu dedicato a S.Basilio Magno di Cesarea, cui S.Benedetto era particolarmente devoto.
IX - X (costruzione intero bene)
La terza costruzione ovvero il nucleo centrale di quella attuale si può datare tra i secc. IX-X: il pavimento è in laterizi romani provenienti dalla Mansio Hadriani e riutilizzati come pure un pezzo mosaicato a tessere bianche e nere. L'abside è ottagonale su zoccolo semicircolare.
1233 - 1603 (proprietà intero bene)
Il primo documento sicuro che parla della chiesa di S.Basilio è riportato dal Codex Adrianus e fu redatto a Rovigo nel 1233; nello stesso codice si trova anche un atto del 1335 ("collatio plebis S.Basilii Adriani") ed un altro consimile del 1350. All' inizio del 1500, secondo il Memorabilia del Ferretti, l'antica chiesa di S.Basilio in mezzo ai boschi era unita a quella di S.Maria di Ariano. Nel 1603 (visita pastorale Peroto) divenne parrocchia, sempre alle dipendenze di S.Maria della Neve di Ariano.
XVIII - XVIII (ristrutturazione intero bene)
La chiesa, abbandonata da tempo e divenuta misero luogo di romitaggio, nel corso del sec. XVIII fu oggetto di importanti ristrutturazioni: la navata venne allungata, furono aperte delle finestre sulle pareti e si abbellì la facciata con un'elegante bifora, inoltre fu usata come luogo di sepolture.
1950 - 1950 (restauro intero bene)
A seguito dei restauri avviati nel 1950 la facciata, liberata da false lesene e da cornici varie, fu riportata all'aspetto originario di chiara ispirazione pomposiana.
1953 - 1986 (variazione d'uso intero bene)
La chiesa di S.Basilio fu eretta canonicamente parrocchia autonoma nel 1953, seguì nel 1955 il decreto del Presidente della Repubblica. L'esodo migratorio cominciava nel frattempo a spopolare il territorio circostante e la nuova chiesa di Marchiona al centro dell' insediamento costruito dall'Ente Delta Padano richiamava i fedeli rimasti. Fu necessario quindi riunire in un'unica parrocchia, quella di Marchiona-Grillara, le due soppresse, intitolandola ai SS.Agostino e Basilio, mentre l'antica pieve veniva relegata al ruolo di chiesa sussidiaria (1986).