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Chiese in Provincia di Rovigo - città di : Chiesa di San Pietro Apostolo

Chiesa di San Pietro Apostolo
S. Pietro Apostolo

ROVIGO
P.zza S. Pietro 81 - San Pietro Polesine, Castelnovo Bariano (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La chiesa di San Pietro Apostolo sorge in San Pietro Polesine, con orientamento Est-Ovest, preceduta da un ampio sagrato lastricato. La facciata barocca, a vento, coronata da un frontone triangolare, è scandita da due ordini sovrapposti di lesene, doriche su alti basamenti, inferiori e ioniche superiori. Gli ordini sono separati da una cornice modanata in aggetto. La parte superiore della facciata si raccorda all'inferiore con rampanti curvilinei a volute. Al centro della facciata si apre... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di San Pietro Apostolo sorge in San Pietro Polesine, con orientamento Est-Ovest, preceduta da un ampio sagrato lastricato. La facciata barocca, a vento, coronata da un frontone triangolare, è scandita da due ordini sovrapposti di lesene, doriche su alti basamenti, inferiori e ioniche superiori. Gli ordini sono separati da una cornice modanata in aggetto. La parte superiore della facciata si raccorda all'inferiore con rampanti curvilinei a volute. Al centro della facciata si apre l'unico portale, con cornice modanata, coronato da frontone curvilineo. Nella parte superiore si apre un finestrone rettangolare, con cornice modanata, a volute, sormontato da un frontone curvilineo interrotto. Ai lati della facciata, nella parte superiore, si elevano due torri campanarie, simmetriche, con celle aperte sui quattro lati da monofore a tutto sesto, con lesene d'angolo che reggono frontoni curvilinei. Le celle sono coperte da cupole a cipolla, su bassi tamburi ottagonali. I fronti laterali e il presbiterio presentano ampi finestroni termali. Sul retro, l'abside semicircolare è forata da due finestroni rettangolari, simmetrici.

Pianta

Schema planimetrico a croce greca allungata, con presbiterio e abside semicircolare. I bracci sono scanditi, agli angoli, da lesene doriche, al di sopra delle quali corre una trabeazione spezzata in aggetto. Le lesene si elevano su basamenti in marmo rosso di Verona. In marmo rosso anche lo zoccolo continuo che percorre le pareti della navata e del presbiterio. Al di sopra delle lesene della controfacciata si inseriscono decorazioni in stucco a forma di vasi fioriti. I bracci sono coperti da volte a botte. La campata centrale è coperta da cupola su pennacchi sferici. Nelle pareti laterali della prima campata si aprono gli accessi ai campanili simmetrici. I due bracci laterali del transetto accolgono gli altari votivi. Il presbiterio, rialzato di tre gradini, in marmo rosso di Verona, si apre sulla navata con un arco a tutto sesto, su pilastri murali, cui si addossano lesene doriche. A pianta rettangolare, a unica campata, è coperto da volta a botte, forata dalle unghie dei finestroni. L'abside semicircolare è coperta da volta a catino.

Coperture

Tetto a falde con manto in coppi.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimenti in lastre quadrate di marmo rosso e bianco, alternate e disposte a scacchiera.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura di mattoni portante.

1674 - 1727 (preesistenze intorno)

A Marola (oggi San Pietro Polesine) il primitivo oratorio, intitolato a San Francesco d'Assisi, fu fatto costruire dai marchesi Bentivoglio per quanti erano impegnati nelle grandi bonifiche intraprese dalla nobile famiglia. Dalla visita pastorale del card. Cerri del 1674 sappiamo che aveva un unico altare, una campanella ed accanto una piccola casa per il sacerdote. Si parla della chiesa per la prima volta nel settembre 1699, quando gli abitanti della zona esprimono al card. Paolucci il desiderio di avere una propria parrocchia, per le difficoltà di servirsi dell'oratorio di Marola, troppo piccolo ed in pessime condizioni, e per la lontananza di Massa Superiore.

1751 - 1759 (costruzione intero bene)

La nuova chiesa doveva anche testimoniare la munificenza del conte Pietro Nappi, proprietario di ampie tenute in quella zona di recente bonifica, che voleva alleviare il disagio dei coloni nel recarsi alla chiesa parrocchiale, allora a Massa, distante diversi chilometri. Del progetto fu incaricato Angelo Santini, come attestano i tre disegni: facciata, pianta e spaccato (Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Ferrara, Album Santini, cc. 62-63-64) ed il "Processo", conservato presso l'Archivio dell'Arcivescovado di Ferrara, col quale si concede al conte Pietro Nappi l'autorizzazione a costruire una chiesa parrocchiale. La costruzione iniziò nel 1751 "a tutte e singole spese" del Nappi e terminò per la parte muraria nel 1754, ed il 23 dicembre l'Arciprete di Massa, Don Agostino Bortoloni, benediceva il nuovo tempio e vi celebrava la prima messa solenne. Nel 1759, completati all'interno l'arredo e la decorazione, veniva eretta canonicamente la nuova parrocchia di San Pietro in Valle.

1759 - 1876 (proprietà intero bene)

Alla famiglia Nappi, a partire dai fondatori Pietro e Alessandro, fu riconosciuto il diritto di giuspatronato laicale col diritto di nomina e presentazione del parroco, due banchi distinti e il sepolcro di famiglia in chiesa. Tale diritto di giuspatronato laicale si concluse quando la marchesa Eleonora Corsini Rinuccini, ultima discendente della nobile famiglia Nappi, rinunciò nel 1876 al privilegio ereditato dai suoi avi nelle mani del vescovo di Adria Kaubeck.

1912 - 1961 (restauro intero bene)

Nel 1912 un fulmine bruciò l'altare in legno con la Vergine in cartapesta, fu restaurato l'anno successivo e benedetto. La consacrazione della chiesa avvenne il 27 ottobre 1927 alla presenza del vescovo Rizzi, e per l'occasione furono eretti due nuovi altari laterali in legno marmorizzato dedicati alla Madonna del Rosario e al Sacro Cuore. Nel 1923 la chiesa fu dichiarata monumento nazionale. Nel 1957 sono state restaurate le due torri in facciata e nel 1961, a destra dell'ingresso, la famiglia Furini ha fatto costruire la cappelletta di Santa Teresa del Bambin Gesù.

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