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Chiese in Provincia di Rovigo - città di : Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire

Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire
S. Caterina vergine e martire

ROVIGO
Via S. Caterina 8 - Roverdicrè, Rovigo (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La Chiesa di Santa Caterina vergine e martire sorge in località Roverdicrè, lungo la Strada Comunale, sulla quale affaccia, priva di sagrato, con orientamento Est-Ovest. La facciata a capanna è tripartita e rinserrata agli angoli da lesene corinzie su alti basamenti. Le lesene sorreggono una cornice dentellata in leggero aggetto. La facciata è coronata da un timpano triangolare. Al centro della facciata si apre l'unico portale, rettangolare, rialzato di due bassi gradini in pietra sul piano... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La Chiesa di Santa Caterina vergine e martire sorge in località Roverdicrè, lungo la Strada Comunale, sulla quale affaccia, priva di sagrato, con orientamento Est-Ovest. La facciata a capanna è tripartita e rinserrata agli angoli da lesene corinzie su alti basamenti. Le lesene sorreggono una cornice dentellata in leggero aggetto. La facciata è coronata da un timpano triangolare. Al centro della facciata si apre l'unico portale, rettangolare, rialzato di due bassi gradini in pietra sul piano stradale e sormontato da gocciolatoio. I fronti laterali sono forati, nella parte superiore, da due alte monofore a tutto sesto per lato. Ai fronti si addossano i volumi, senza soluzione di continuità, più bassi, delle cappelle votive, sagrestia e cappella invernale. I fronti laterali del presbiterio presentano un finestrone a lunetta per lato e l'abside è forata, sui lati da monofore a tutto sesto. Sul lato sinistro, a filo con la facciata, si eleva la torre campanaria, in mattoni a vista, a pianta quadrata, con i fronti segnati da cornici marcapiano e lesene d'angolo. La torre termina con una cella campanaria aperta sui quattro lati da bifore tra lesene ed è coperta da tetto a quattro falde con manto di copertura in coppi.

Pianta

Schema planimetrico basilicale a unica navata coperta con volta a botte, con la volta forata dalle profonde unghie dei finestroni del claristerio. Le pareti laterali della navata sono scandite da lesene ioniche, al di sopra delle quali corre, lungo la navata, il presbiterio e l'abside, una trabeazione spezzata. Sulla navata si aprono, con archi a tutto sesto, due cappelle votive per lato, a pianta rettangolare, voltate a botte. Tra le lesene centrali corrono tre basse arcate a tutto sesto, per lato, che accolgono i confessionali. Alla controfacciata si addossa la cantoria lignea curvilinea, su colonne. Il presbiterio, rialzato di due gradini in marmo, sul piano della chiesa, si apre sulla navata con un arco a tutto sesto. A pianta quadrata è voltato a crociera. L'abside poligonale è coperta da volta a vele.

Coperture

Tetto a due falde sulla navata maggiore e il presbiterio. Manto di copertura in coppi di cotto.

Pavimenti e pavimentazioni

In lastre di marmo rosso, bianco e nero, lungo la navata e l'abside.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura portante.

1185 - 1190 (preesistenze intorno)

Le più antiche notizie riguardanti la presenza di un edificio sacro a Roverdicrè risalgono alla fine del XII secolo. Era un oratorio fatto erigere dall'arciprete Manfredo, titolare di S.Stefano, per andare incontro alle esigenze degli abitanti della zona a sud-ovest di Rovigo, che si stava ripopolando. Essendo però quel territorio di competenza dell'abate di S.Cipriano di Murano, che esercitava diritti giurisdizionali sulla vicina S.Giovanni Battista di Costa, scaturì un'aspra controversia, che il vescovo di Padova Gerardo Pomedello fu incaricato di risolvere. Soppesate le diverse posizioni decretò che la costruzione fosse demolita per la parte eretta dopo la data della denuncia. L'oratorio, una volta ricostruito, sarebbe stato la "Cappella Baptisimalis", posta al confine tra le due parrocchie, quindi la futura chiesa di Roverdicrè, come sostengono diversi studiosi.

1440 - 1445 (costruzione intero bene)

Come ricorda la lapide attualmente infissa nella prima cappella a sinistra, il 26 settembre 1445 il vescovo di Ferrara Beato Giovanni Tavelli da Tossignano consacrò la nuova chiesa di S.Caterina. Del 1537 è la descrizione di mons. Ferretti nel suo "Memorabilia": una piccola chiesa a una navata con tre altari, il campanile a mezzogiorno, attorno il cimitero, in giuspatronato prima alla nobile famiglia ferrarese dei Calcagnini quindi alla veneziana dei Pisani.

1669 - 1720 (rifacimento intero bene)

Tra il 1669 e il 1720 la chiesa venne sottoposta ad un radicale intervento di ristrutturazione sia architettonico che decorativo: capovolto l'orientamento, fu allungata, innalzata, dotata di cinque altari, del coro e della sacrestia. Ancora una lapide datata 1720, infissa in sacrestia, documenta quanto avvenuto.

1947 - 1947 (consacrazione intero bene)

Il vescovo Mons. Guido M.Mazzocco nel settembre 1947 consacrò per la seconda volta la chiesa.

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