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Chiese in Provincia di Rovigo - città di : Chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire

Chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire
S. Margherita vergine e martire

ROVIGO
via Presciane, 13 - Presciane, San Bellino (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La Chiesa di Santa Margherita sorge in località Presciane, al centro del paese, preceduta da un ampio sagrato, con orientamento Nord-Sud. La facciata è a capanna, tripartita e rinserrata agli angoli da due ordini di lesene sovrapposti e separati da una cornice modanata in leggero aggetto. Il timpano è decorato con un motivo a croce. Al centro della facciata si apre l'unico portale, rettangolare. I fronti laterali presentano tre finestroni a lunetta per lato e sono percorsi da lesene a varia... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La Chiesa di Santa Margherita sorge in località Presciane, al centro del paese, preceduta da un ampio sagrato, con orientamento Nord-Sud. La facciata è a capanna, tripartita e rinserrata agli angoli da due ordini di lesene sovrapposti e separati da una cornice modanata in leggero aggetto. Il timpano è decorato con un motivo a croce. Al centro della facciata si apre l'unico portale, rettangolare. I fronti laterali presentano tre finestroni a lunetta per lato e sono percorsi da lesene a varia distanza l'una dall'altra. Tra le lesene si addossano i volumi delle singole cappelle votive. I fronti del presbiterio sono forati da finestroni a casula.

Pianta

Schema planimetrico basilicale a navata unica, coperta da volta a padiglione, forata dalle unghie dei finestroni del claristerio. Le pareti della navata sono scandite da lesene binate corinzie, tra le quali si aprono, con archi a tutto sesto o portali rettangolari, sormontati da frontoni curvilinei, le cappelle votive, a pianta rettangolare, voltate a botte. Al di sopra delle lesene corre una cornice modanata, spezzata, lungo la navata, il presbiterio e l'abside. Alla controfacciata si addossa la cantoria lignea. Il presbiterio si apre sulla navata con un arco a tutto sesto su colonne corinzie libere, che sui quattro lati sorreggono una cupola su pennacchi. L'area presbiteriale è rialzata di tre gradini in marmo sul piano della chiesa. L'abside semicircolare, tripartita da lesene corinzie, è voltata a emicupola.

Coperture

Tetto a due falde sulla navata, il presbiterio e l'abside. Manto di copertura in coppi di cotto.

Pavimenti e pavimentazioni

In lastre di marmo rosso e bianco, lungo la navata e l'abside.

Elementi decorativi

Fasce dipinte a motivi geometrici. Cupola e pennacchi dipinti a soggetto religioso.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura portante.

1078 - XIV (preesistenze intorno)

L'atto di fondazione ci riporta al lontano 1078 quando, "in villa Manezij" nella casa dei Canonici di S.Martino di Variano, si decise di costruire una cappella intitolata a S.Margherita. La piccola fragile chiesa avrebbe superato indenne il burrascoso periodo delle rotte del Po, tanto che l'antico Codex Adrianus riporta tra gli altri anche l'inventario dei suoi beni.

1462 - 1539 (costruzione intero bene)

Prisciano Prisciani, fattore di Borso d'Este e artefice dell'imponente bonificazione di Canda e territori limitrofi, ottenne per riconoscenza dal marchese una grande masseria in zona (1462). In quelle stesse terre i Prisciani trovarono anche, ormai fatiscente, l'oratorio di S.Margherita, che riedificarono e dotarono, divenendone giuspatroni dopo il 1518. Nel 1539 S.Margherita diventa parrocchia e mons. Ferretti nel suo Catalogus ci riferisce che è chiesa senza cura pastorale e che i nobili De Prixianis di Ferrara "ex antiqua novam construxerunt".

1542 - 1604 (completamento intero bene)

La visita pastorale del vicario generale B. Zerbinati ci offre una sommaria descrizione della chiesa, che gode del diritto di fonte battesimale ed ha tre miseri altari. Nelle visite successive gli altari risultano invece decorosi; la chiesa, ben arredata e con un bel campanile, dipende dalla matrice di Castelguglielmo (il conflitto in merito con S.Bellino si protrasse per oltre due secoli) e solo nel 1740 il Doge di Venezia pose fine al contenzioso riconoscendo il diritto di matricità a S.Bellino. Alcune modifiche apportate all'edificio sono descritte nella visita Peroto (1604): la presenza del transetto e di due altari oltre al maggiore dedicati alla B.V. del Rosario e al SS.mo, inoltre la sacrestia, la casa canonica e il campanile.

1636 - 1735 (restauro intero bene)

Diverse famiglie aristocratiche si avvicendarono nel tempo ai Prisciani nell'esercizio del diritto di juspatronato: Prosperi, Tassoni, Nani-Mocenigo. Nel 1636, grazie alle offerte del popolo, fu realizzato un importante restauro della chiesa. Circa un secolo dopo nuovamente s'intervenne con stucchi e decorazioni all'interno.

1931 - 1931 (restauro intero bene)

Il vescovo Rizzi consacrò con solenne cerimonia la chiesa il 10 ottobre 1931 a conclusione di un nuovo intervento di restauro.

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