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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Castelguglielmo: Chiesa di San Nicola da Bari Vescovo

Chiesa di San Nicola da Bari Vescovo

ROVIGO / CASTELGUGLIELMO
Via Roma 1 - Castelguglielmo (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La chiesa di San Nicola da Bari sorge in Castelguglielmo, all'interno dell'abitato, preceduta da un ampio sagrato semicircolare, con orientamento Nord-Sud. La facciata a vento si sviluppa su due ordini sovrapposti, separati da una trabeazione spezzata, scanditi da lesene doriche e ioniche su alti basamenti. L'ordine superiore si raccorda all'inferiore tramite rampanti curvilinei, chiusi ai lati da pinnacoli piramidali su pilastrini, in pietra. Nella parte inferiore della facciata si aprono... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di San Nicola da Bari sorge in Castelguglielmo, all'interno dell'abitato, preceduta da un ampio sagrato semicircolare, con orientamento Nord-Sud. La facciata a vento si sviluppa su due ordini sovrapposti, separati da una trabeazione spezzata, scanditi da lesene doriche e ioniche su alti basamenti. L'ordine superiore si raccorda all'inferiore tramite rampanti curvilinei, chiusi ai lati da pinnacoli piramidali su pilastrini, in pietra. Nella parte inferiore della facciata si aprono tre portali, rettangolari, coronati da frontoni triangolari su mensole. Tra le lesene superiori si inseriscono tre nicchie a tutto sesto, che accolgono le statue, di Cristo al centro e di Santi ai lati. Al di sopra delle lesene, al secondo ordine, corre una cornice modanata ove è scolpita la dedicazione della chiesa, IN HONOREM S. NICOLAI A B. La facciata è coronata da un frontone triangolare, con cornice a dentelli, al di sopra del quale, al colmo e ai lati dei rampanti, si elevano pinnacoli piramidali in pietra. Ai fronti laterali, in mattoni a vista, si addossano i volumi delle cappelle votive e della sagrestia. Nei fronti si aprono finestroni a sesto ribassato e nel presbiterio e abside ampi finestroni a lunetta. La torre campanaria si inserisce sul lato sinistro, tra le cappelle e la sagrestia. A pianta quadrata, in mattoni a vista, senza soluzione di continuità, con lesene d'angolo, termina con una cella, in conci di pietra, aperta sui quattro lati da bifore a tutto sesto. La cella è coperta da tetto a guglia conica, in mattoni, su tamburo circolare. In corrispondenza della campata centrale del transetto si eleva l'alto tiburio quadrato della cupola interna.

Pianta

Schema planimetrico basilicale, a tre navate, separate da archi a tutto sesto su colonne doriche. La navata centrale è coperta da una volta a specchio, forata dalle unghie dei finestroni. Le navate minori sono coperte da soffitti piani. Verso le navate minori si aprono, con archi a tutto sesto, tre profonde cappelle votive per lato. Il presbiterio, rialzato di tre gradini in marmo sul piano della chiesa, si apre verso la navata e l'abside con serliane, su colonne corinzie. La campata centrale del presbiterio è coperta da cupola. L'abside semicircolare, tripartita da lesene corinzie, è coperta da volta a catino.

Coperture

Tetto a falde con manto in coppi.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimenti in lastre quadrate di marmo rosso e bianco, poste a scacchiera.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura di mattoni portante.

1377 - 1604 (preesistenze intorno)

Non si hanno notizie documentate riguardo all'edificazione dell'antica chiesetta, sappiamo però che nel 1377 il Sindaco e Procuratore di Castelguglielmo obbligava l'intera comunità al mantenimento del sacerdote rettore di San Nicola, inoltre nel Codex Adrianus (1426) troviamo citata la prima nomina di un parroco. Nel corso del sec. XVI la chiesa fu oggetto di diverse visite pastorali, che ci forniscono importanti informazioni: la presenza del fonte battesimale (1547), la torre campanaria (1558), l'inaugurazione (1571) e la consacrazione da parte del vescovo mons. Giulio Canani (1574), che separò anche la parrocchiale di Castello (antica denominazione di Castelguglielmo) da quella di S. Bellino. Importante è stata la visita di mons. Flavio Peroto (1604), che descrive una chiesa in buono stato di conservazione, da poco rinnovata, con tre altari: il maggiore volto ad oriente, gli altri due dedicati alla Madonna e a S. Francesco di Paola.

1636 - 1775 (ristrutturazione intero bene)

Numerosi nel tempo furono gli interventi di ristrutturazione per adeguare il fabbricato alle necessità di una comunità in crescita. Nel 1636 fu modificato il presbiterio ed il vescovo Bonifacio Agliardi durante la visita del 1657 vide un nuovo edificio con la facciata orientata a settentrione, tre navate, cinque altari ed abside con tribuna. Il 29 settembre 1775 la chiesa fu consacrata dal vescovo Speroni, che vi trovò sette altari in marmi pregiati.

1859 - 1929 (completamento intero bene)

Tra il 1859-1860 l'ing. Vincenzo Ferrarese di Lendinara fu incaricato di rifare il presbiterio e, a partire da quella stessa data, prese avvio l'operazione di decoro e completamento della chiesa. Oltre all' affresco sul soffitto centrale dipinto da Sebastiano Santi (1882), purtroppo distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, furono realizzati il coro, la balaustrata in marmo e la pavimentazione. La cappella invernale, come ricorda una lapide sopra la porta d'ingresso, è stata infine costruita nel 1929.

1933 - 1965 (restauro intero bene)

Un intervento complessivo di restauro fu effettuato nell'anno santo (1933), le cui spese furono interamente sostenute dagli eredi di Vittorio Pelà. I gravi danni, conseguenza dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, alle murature, al soffitto e al campanile furono sistemati negli anni 1961-1965 dall'impresa Passadore di Lendinara.

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