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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Ceregnano: Chiesa di San Martino Vescovo
Chiesa di San Martino Vescovo
S. Martino vescovo
Dettagli
La chiesa di San Martino Vescovo sorge in Ceregnano con orientamento Est-Ovest. L'alta facciata neoclassica è tripartita e rinserrata ai lati da due ordini di lesene sovrapposti, ionico inferiore e corinzio superiore, separati da una trabeazione con cornice a dentelli. Le lesene di entrambi gli ordini si elevano su alti basamenti. La facciata è coronata da un frontone triangolare con cornice dentellata. Al centro del timpano si inserisce una cornice circolare. Al centro si apre l'unico portale, in marmo, sormontato da un frontone circolare su mensole. Ai lati del portale, tra le lesene, si trovano due nicchie che accolgono statue in marmo. Tra le lesene superiori si inseriscono, al centro, una lunetta con mosaico raffigurante Cristo, ai lati, due finestroni a sesto ribassato ciechi. Nei fronti laterali, in mattoni a vista, così come nell'abside semicircolare si aprono alti finestroni a sesto ribassato, mentre in corrispondenza del presbiterio ampi finestroni termali. Al fronte destro si addossa la sagrestia e il centro parrocchiale.
Pianta
Schema planimetrico basilicale a unica navata, coperta da volta a botte, forata dalle profonde unghie dei finestroni e scandita in quattro campate da archi trasversali in aggetto. Le pareti della navata sono scandite da lesene ioniche, tra le quali corrono archi a tutto sesto che, in corrispondenza della prima e quarta campata, si aprono verso le cappelle votive. Al di sopra delle lesene corre una trabeazione con cornice a dentelli. Il presbiterio, rialzato di tre gradini in marmo rosso sul piano della chiesa, si apre verso l'aula con un alto arco a tutto sesto su pilastri murali ionici. Nelle pareti ai lati dell'arco si trovano gli accessi alla canonica e alla sagrestia, al di sopra dei quali si inseriscono due nicchie con statue di Santi. Il presbiterio, a unica campata rettangolare, è coperto da volta a botte. L'abside semicircolare, scandita da lesene ioniche, è coperta da volta a vele.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimenti in lastre di marmo rosso e bianco, disposte a motivi geometrici.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
1203 - 1296 (preesistenze intorno)
Dal Codex Adrianus ricaviamo le notizie più antiche relative alla chiesa di Ceregnano, si tratta di tre documenti notarili redatti a Rovigo il 26 aprile 1296. Col primo il vescovo Pietro IV (1203-1207) autorizzava la somministrazione del battesimo nella chiesa di Ceregnano, dipendente dall'Abbazia di Gavello. Nel secondo documento il sindaco Marchetto chiedeva al vescovo Bonazonta (1288-1305) che fosse concesso alla chiesa di S. Martino di Cirignano il diritto del fonte battesimale. Nel terzo documento il sindaco e i rappresentanti della comunità s'impegnavano a visitare il Vescovo di Adria annualmente il giorno della festa di S. Pietro.
1547 - 1669 (preesistenze intorno)
Mons. Ferretti in Memorabilia (1539) fece la ricognizione catastale dei beni della chiesa parrocchiale di S. Martino "de Ceregnano" ancora in giuspatronato all'Abbazia di Santa Maria di Gavello. La prima visita pastorale venne celebrata dal vicario generale Bartolomeo Zerbinati (1547), che descrisse una chiesa con due altari, il fonte battesimale, il campanile e il cimitero. Del 1569 è la visita pastorale di mons. Canani secondo le norme dettate dal Concilio di Trento, ma le notizie più esaurienti sono fornite dalla visita di mons. Peroto (1604) dove è descritta la chiesa ad una navata con presbiterio e coro, tre modesti altari, fabbricato in buone condizioni, orientato a levante con attorno il cimitero e sul lato nord del presbiterio il campanile. Preoccupanti segni di degrado sono denunciati infine nel corso della visita di mons. Retano (1669).
1734 - 1792 (costruzione intero bene)
Mons. Soffietti nella visita pastorale del 1734 annotò che la chiesa era ormai insufficiente per l'aumentata popolazione e che, prima di allontanarsi dal paese, aveva anche visitato la fabbrica della nuova chiesa in costruzione. Nella visita successiva (1739) completò l'informazione, scrivendo: "si sta ancora edificando la chiesa e i muri sono ancora incompleti". La visita pastorale del vescovo Speroni (1792) ci riferisce della presenza di cinque altari dedicati rispettivamente al SS.mo, al Crocefisso, al S. Rosario, a S. Antonio e alla Beata Vergine del Carmelo.
XIX - XX (completamento intero bene)
Nel corso degli ultimi due secoli la chiesa di S. Martino è stata oggetto di continui lavori di rifinitura e di ornamento degli altari marmorei, delle pareti, della facciata e dell'organo.
1950 - 1959 (ristrutturazione intero bene)
Risalgono agli anni '50 gli ultimi interventi di ristrutturazione dell'edificio con contributi statali in conto danni di guerra: pavimentazione interna, intonaci, tinteggiature, impianti elettrico e di riscaldamento.