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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Corbola: Chiesa di Santa Maria Maddalena
Chiesa di Santa Maria Maddalena
S. Maria Maddalena
Dettagli
La chiesa di Santa Maria Maddalena sorge in Corbola con orientamento Est-Ovest. La chiesa, in mattoni a vista, presenta una facciata articolata, a salienti, con avancorpo centrale a capanna, chiuso ai lati da robusti contrafforti, tra i quali si apre, con un arco a tutto sesto strombato, l'atrio coperto, affiancato da ali curvilinee, forate da archetti a tutto sesto su colonnine in marmo rosso con capitelli a dado. L'avancorpo centrale presenta un rosone a pilastrini radiali, circolare strombato. Al di sopra dei contrafforti si apre una loggetta con archi a tutto sesto su colonne binate. I rampanti della facciata sono percorsi da archetti pensili a tutto sesto e sotto gronda aggettano mensole in mattoni. In facciata, ai lati dell'avancorpo, si aprono monofore a tutto sesto. I fronti laterali, in corrispondenza della navata centrale, nella parte superiore presentano cinque bifore, entro archi a tutto sesto, al centro di campi scanditi da lesene. Ai fronti si addossano due cappelle votive per lato, poligonali, con monofore a tutto sesto. Sul fronte sinistro, al presbiterio si addossa la sagrestia e la canonica. Sul retro, su due lati dell'abside poligonale si aprono alte e strette monofore a tutto sesto.
Pianta
Schema planimetrico basilicale a tre navate, separate da archi a tutto sesto su semicolonne, con capitelli a dado. Tra gli archi corrono alte lesene doriche che sorreggono monconi di trabeazione e tra le quali corrono cornici modanate e decorate con stucchi. Al di sopra dei monconi di trabeazione si elevano semicolonne, anch'esse con capitelli a dado che sorreggono i mensoloni di sostegno delle travi lignee del soffitto cassettonato. Le navate minori poco profonde sono interotte, ad ogni campata, da muri con stretti passaggi comunicanti. Il presbiterio si apre verso la navata con un arco a tutto sesto. A unica campata è coperto da volta a crociera con costoloni a vista. L'abside poligonale, rialzata sul piano della navata di cinque gradini in marmo rosso, si apre verso il presbiterio con un arco a tutto sesto ed è coperta da volta a vele con costoloni a vista.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di marmo bianco e rosso.
Elementi decorativi
Soffitto della navata maggiore con travi a vista, a cassettoni ottagonali e volte del presbiterio e abside dipinte a cielo stellato.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
1300 - XVII (preesistenze intorno)
Nel 1300 il vescovo di Adria Bonazonta avviò un'opera di ricostruzione dei manufatti (chiese e case) distrutti dalle alluvioni e in una sua relazione dell'epoca si legge che a Corbola erano state costruite due case e una chiesa in "onore di Dio e di Santa Maria Maddalena". Successivamente la chiesa verrà menzionata nelle visite pastorali: del vicario Ferretti nel 1539, di mons. Peroto nel 1603, che la descrisse in modo particolareggiato.
1689 - 1939 (costruzione intero bene)
Mons. Della Torre, in visita pastorale a Corbola nel 1703, ci informa che la chiesa parrocchiale era stata di recente ricostruita dalle fondamenta. I lavori erano iniziati nel 1689 per iniziativa del parroco don Gio.Battista Battara e furono conclusi in un solo anno, tanto che il nuovo tempio sarà inaugurato il 20 dicembre 1690. Ad una sola navata, costruito con materiali poveri, resistette per circa 250 anni. Fortemente degradato l'edificio fu demolito nel 1939, dopo la costruzione della nuova chiesa.
1870 - 1872 (costruzione campanile)
La torre campanaria fu innalzata negli anni 1870-1872.
1920 - 1939 (costruzione intero bene)
Il parroco mons. Alessandro Bregola, desideroso subito dopo la guerra di far erigere un nuovo tempio, incaricò intorno al 1920 il prof. Giulio Paleni, noto architetto di Bergamo, di predisporre un progetto ispirato allo stile romanico moderno. Nel 1923 si cominciarono a scavare le fondamenta, quindi i lavori procedettero a fasi alterne per carenza di fondi e per la chiusura della fornace (1930). Nel 1934 i lavori ripresero, anche se il progetto iniziale venne assai rimaneggiato: non si potè realizzare la guglia in facciata e la soffittatura a cassettoni sostituì le capriate a vista. Il 5 novembre 1939 fu celebrata la solenne cerimonia di dedicazione.