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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Ficarolo: Chiesa di Sant'Antonino Martire

Chiesa di Sant'Antonino Martire
S. Antonino Martire

ROVIGO / FICAROLO
P.zza Marconi 15/A - Ficarolo (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La chiesa di Sant'Antonino Martire sorge in Ficarolo, all'interno dell'abitato, preceduta da un ampio sagrato, con orientamento Est-Ovest. La monumentale facciata neoclassica, a vento, si sviluppa su due ordini di lesene corinzie sovrapposti, separati da una trabeazione spezzata, con cornice a dentelli in aggetto. La facciata è coronata da un frontone triangolare, con rampanti sormontati dalle statue, in pietra, di angeli, ai lati e di Cristo benedicente, al colmo. Al di sopra del primo... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di Sant'Antonino Martire sorge in Ficarolo, all'interno dell'abitato, preceduta da un ampio sagrato, con orientamento Est-Ovest. La monumentale facciata neoclassica, a vento, si sviluppa su due ordini di lesene corinzie sovrapposti, separati da una trabeazione spezzata, con cornice a dentelli in aggetto. La facciata è coronata da un frontone triangolare, con rampanti sormontati dalle statue, in pietra, di angeli, ai lati e di Cristo benedicente, al colmo. Al di sopra del primo ordine corre una balaustra continua, con le statue dei Santi Pietro e Paolo, ai lati. Nella parte inferiore della facciata si aprono tre portali, di cui quello centrale, più alto, sormontati da frontoni triangolari. Al di sopra dei portali laterali si inseriscono due nicchie a tutto sesto, con frontoni curvilinei, che accolgono le statue della Madonna e San Giuseppe. Al di sopra del portale maggiore si trova una targa in marmo con la dedicazione della chiesa. Nei fronti laterali e nell'abside semicircolare, in mattoni a vista, si aprono finestroni rettangolari a varie altezze. I volumi della navata centrale e dell'abside sono scanditi da lesene a tutta altezza. Alla chiesa si addossano i volumi, più bassi, delle cappelle votive, della sagrestia e della Canonica.

Pianta

Schema planimetrico a pianta centrale allungata, con atrio semicircolare, coperto da volta a catino, con costoloni a vista, separato dalla navata da un arco a sesto ribassato. Le pareti della chiesa sono scandite da un doppio ordine di lesene a fascio, corinzie, separate da una trabeazione spezzata in aggetto, che corre lungo la navata, il presbiterio, l'abside e il coro. Tra le lesene al primo ordine si inseriscono nicchie a tutto sesto, con cornici modanate, che accolgono statue, in pietra, di Santi. Verso la navata si aprono, con archi a tutto sesto, quattro cappelle votive, poco profonde, voltate a botte. La navata, a pianta ovale, è coperta da cupola con costoloni a vista. L'abside, rialzata di un gradino in marmo sul piano della chiesa, si apre verso la navata con un arco a sesto ribassato. A pianta semicircolare è coperta da volta a catino, con costoloni a vista. Dietro l'abside si apre il coro, anch'esso a pianta semicircolare con volta a catino.

Coperture

Tetto a falde con manto in coppi.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimenti in lastre quadrate di marmo bianco.

Elementi decorativi

La chiesa presenta un elegante interno neoclassico con presenza di molte statue in marmo di Santi, ospitate all'interno di nicchie con cornici modanate.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura di mattoni portante.

970 - 1300 (preesistenze carattere generale)

Le prime notizie sulla presenza della Pieve risalgono al 970. Consacrata inizialmente a Santa Maria venne poi dedicata a Sant'Antonino Martire. I frequenti spostamenti dell'alveo del fiume costrinsero gli abitanti a numerose trasformazioni del centro abitato, ricostruendo di volta in volta l'edificio religioso, lontano dagli argini per l'incolumità dei fedeli. Le "Rationes Decimarum" di Ferrara nel 1300 registrano la Pieve di S. Maria o di S. Antonino.

1434 - 1574 (preesistenze intorno)

La prima visita pastorale, effettuata nel 1434 dal vescovo di Ferrara Giovanni Tavelli da Tossignano, descrive una chiesa mal ridotta, che abbisogna di lavori al tetto pericolante. La visita Del Legname (1449) avviene in un periodo in cui la preoccupazione principale è quella di riassestare gli argini per salvaguardare chiesa e paese dall'inondazione. Mons. Maremonti nel 1574 trova una chiesa con altare maggiore, fonte battesimale e cimitero tutt'intorno, manca però il campanile.

1588 - 1599 (ricostruzione intorno)

Dalla relazione, redatta in occasione della visita pastorale del vescovo Giovanni Fontana (1591), sappiamo che la ricostruzione della chiesa, iniziata nel 1588 per opera di don Alfonso Guerra, era ancora in corso. Recente era pure il campanile, eretto a spese di don Giovanni Sarti. Nel 1599 la chiesa sarà solennemente consacrata dallo stesso vescovo Fontana.

1763 - 1790 (costruzione intero bene)

Nel 1763 l'antica chiesa aveva già quasi due secoli e, oltre ad essere troppo piccola per una popolazione in aumento, le sue strutture murarie cominciavano a cedere usurate dal tempo e dalle acque del Po. Si decise allora per una nuova costruzione in una località alta e sicura: il Terraglio. Fu incaricato di redigere il progetto l'architetto ferrarese Gaetano Barbieri. Dopo nove anni di lavoro l'opera fu completata, eccetto la facciata, ed inaugurata con solenne cerimonia il primo settembre 1772. In quegli stessi anni l'interno della chiesa fu riccamente decorato a stucco forte (si vedano soprattutto le statue di Santi attribuite allo scultore ferrarese Alessandro Turchi). Il campanile, progettato sempre da Gaetano Barbieri, fu iniziato nel 1777 e terminato nel 1790, dopo che furono affrontati grossi problemi di staticità.

1818 - 1914 (completamento facciata)

Nel 1818-1819 la parrocchiale di Ficarolo passò sotto la giurisdizione ecclesiastica della Diocesi di Adria e nel 1875 ricevette finalmente la consacrazione dal vescovo Kaubeck. La vera e propria conclusione dell'edificio si avrà solo nel 1914 col completamento della facciata.

1976 - 1991 (restauro intero bene)

Un incendio scoppiato nell'aprile del 1976 danneggiò gravemente la Sala dei Confratelli, mentre il 7 dicembre 1986 una scossa sismica tra Bondeno e Ficarolo causò lesioni al soffitto della navata con distacco di parte del rosone. Dopo i lavori di restauro, avvenuti nel 1991, per il complesso architettonico è iniziata una nuova fase.

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