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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Melara: Oratorio della Santa Croce
Oratorio della Santa Croce
Dettagli
La chiesetta di Santa Croce sorge in Melara, all'interno dell'abitato, con orientamento Nord-Sud. La facciata a capanna è rinserrata ai lati da lesene doriche, che reggono un frontone triangolare con cornici modanate. Al di sopra del frontone si eleva un attico con rampanti sormontati da guglie piramidali su pilastrini. Al centro della facciata si apre un portale rettangolare, centinato a tutto sesto. Nella parte superiore si inserisce un finestrone circolare, affiancato da due alti finestroni rettangolari. L'edificio è preceduto da uno stretto sagrato. I fronti laterali si presentano lineari, in mattoni a vista con un finestrone rettangolare per lato. Al fronte destro si addossano i bassi volumi della canonica e della sagrestia. Sul retro, nelle pareti del presbiterio a pianta poligonale, si aprono finestroni a lunetta e rettangolari.
Pianta
Schema planimetrico ad aula, coperta da tetto a falde con capriate lignee a vista e tavelle in cotto. Il presbiterio, rialzato di un gradino sul piano della chiesa, si apre verso l'aula con un arco a tutto sesto. A pianta rettangolare è coperto da volta a botte. Dal presbiterio sul retro si accede al coro, a pianta poligonale, coperto da volta a botte, forata dalle unghie dei finestroni a lunetta. Ai lati dell'arco del presbiterio si aprono, simmetrici, gli accessi alla sagrestia e alla torre campanaria.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di cotto.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
XVI - 1574 (preesistenze intero bene)
Troviamo i primi riferimenti storici all'oratorio di Santa Croce (un tempo intitolato a San Pietro Martire) nella relazione della visita apostolica di mons. Maremonti, avvenuta nel 1574, dove si parla di "oratorio della Confraternita di S. Croce vicino a S. Materno da cui dipende" e vengono suggeriti alcuni interventi: la costruzione di un altare decente con pitture, paliotto, croce, candelieri, e che l'edificio sia tutto imbiancato.
1719 - 1719 (ricostruzione intero bene)
Come possiamo leggere in una lapide, infissa nella piccola chiesa e qui riportata, essa fu ricostruita a seguito di un incendio, che interessò abside e coro. "Distrutto il vecchio tempio, più piccolo, con mezzi propri, fu rifatta la parte bruciata dalle fondamenta, in questa forma più ampia, da Gio. Battista Reggiani, Dottore in medicina e filosofo, nell'anno secondo del suo Priorato nella stessa Confraternita, il 25-XI-1719".
1818 - 1825 (cambiamento di diocesi intero bene)
Negli anni tra il 1818-1819 avvenne il passaggio dalla Diocesi di Ferrara a quella di Adria, mentre nel 1825 ci fu la visita pastorale del vescovo Ravasi. Dalla relazione redatta in quell'occasione ricaviamo alcune informazioni sull'oratorio: vi era l'altare della Confraternita di S. Croce, che veniva utilizzato dai devoti per "l'ufficio della Madonna o per la Via Crucis", inoltre si dice che era bene attrezzato come risulta dall'inventario.
1999 - 2000 (restauro intero bene)
La chiesetta, grazie al generoso contributo di volontari locali, è stata in questi ultimi anni salvata dalla grave condizione di degrado in cui versava.