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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Melara: Oratorio di Santo Stefano
Oratorio di Santo Stefano
S. Stefano
Dettagli
L'oratorio di Santo Stefano sorge in Melara, isolato, con orientamento Est-Ovest, preceduto da un ampio sagrato. La semplice facciata a capanna presenta un unico portale rettangolare, sormontato da un finestrone a lunetta. Al di sopra del colmo si eleva un pinnacolo a piramide su pilastrino, con croce in ferro. Il fronte laterale sinistro presenta due monofore a tutto sesto. Sul retro si addossa il volume della sagrestia con accesso indipendente sul lato sinistro.
Pianta
Schema planimetrico ad aula, coperta da tetto a falde con travi e capriate lignee a vista. Ai lati dell'altare, che si addossa alla parete di fondo, si aprono gli accessi simmetrici alla sagrestia.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimenti in mattonelle di marmo bianco e nero, poste a scacchiera.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
1434 - 1574 (preesistenze intorno)
Le prime notizie sull'oratorio le ricaviamo dalla relazione della visita pastorale a Melara del vescovo di Ferrara Tavelli da Tossignano nel 1434, dove viene registrata la presenza di due chiese "sine cura": S. Stefano e S. Michele, per la cui officiatura vengono impartite precise disposizioni. Nella visita Maremonti (1574) è descritto un edificio deturpato e in rovina, divenuto ricovero di animali e banditi, e se ne impone la chiusura e l'abbattimento oltre alla costruzione nella parrocchiale di S. Materno di un altare intitolato a S. Stefano.
1600 - 1631 (ricostruzione intero bene)
Molto probabilmente l'edificio fu fatto ricostruire dalla nobile famiglia dei Villa, che nel primo '600 iniziavano la loro opera di bonificatori in questa zona. Sappiamo dal Guarini nel Compendio Storico della Chiese di Ferrara (1631) che la parrocchiale di S. Materno aveva alle sue dipendenze anche l'oratorio di S. Stefano.
1818 - 1897 (ristrutturazione intero bene)
Nella visita del vescovo di Adria Ravasi (1825), dopo il passaggio nel 1818-1819 delle chiese e degli oratori della Transpadana Ferrarese sotto la giurisdizione della Diocesi di Adria, è descritto un oratorio con un solo altare, appartenuto in passato ai marchesi Villa. Nel frattempo si erano avvicendati altri proprietari e all'epoca della visita Ravasi S. Stefano risultava del sig. Mariano Sani di Ferrara. Nel 1897, dopo essere rimasto chiuso per diversi anni o adibito a magazzino di canapa, una sorella dello stesso Sani lo fece risistemare e fu riaperto al culto per gli abitanti della frazione.
1946 - 1985 (passaggio di proprietà intero bene)
Nel 1946 passò in proprietà all'avvocato Bruno Leati di Melara, e dal 1985 circa appartiene alla Parrocchia di S. Materno.