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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Badia Polesine: Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa di San Giovanni Battista
Dettagli
La chiesa di San Giovanni Battista sorge a Badia Polesine, all'interno dell'abitato, su via San Giovanni sulla quale affaccia priva di sagrato. La facciata barocca è scandita da due ordini sovrapposti di lesene, ioniche inferiori e corinzie superiori. La parte centrale, su semicolonne binate, aggetta ed è coronata da un frontone curvilineo con cornice a dentelli. Al centro del timpano si apre un piccolo rosone circolare. Al di sopra delle lesene e delle semicolonne corre una trabeazione spezzata. Le parti laterali della facciata arretrano oblique e sono sormontante da rampanti curvilinei, chiusi ai lati da pilastrini. Il cornicione sommitale della facciata è sormontato ai lati da guglie piramidali in pietra e il frontone da statue in pietra. Ai lati della facciata, tra le lesene, si aprono nicchie a tutto sesto con frontoni curvilinei e triangolari, che accolgono statue in pietra di Santi. Al centro si apre l'unico portale, a luce rettangolare, con stipiti modanati in pietra, coronato da un frontone curvilineo. Nella parte centrale superiore della facciata si inserisce una cornice modanata che accoglie la dedicazione della chiesa. Nei fronti laterali si aprono tre finestroni rettangolari per lato e nell'abside semicircolare, sul retro, ai lati, due finestroni a sesto ribassato. Nei fronti del presbiterio si apre un finestrone termale per lato.
Pianta
Schema planimetrico basilicale a unica navata, coperta da volta a schifo, forata dalle profonde unghie dei finestroni del claristerio. La navata è scandita da lesene corinzie, al di sopra delle quali corre una trabeazione con cornice su mensole. Sulla navata, con archi a tutto sesto, si aprono tre cappelle votive per lato, a pianta rettangolare, coperte da volte a botte. Il presbiterio è preceduto da un transetto, i cui bracci sono a filo con le pareti della navata. Il transetto si apre sulla navata e sul presbiterio con archi a tutto sesto su colonne corinzie. La campata centrale è coperta da cupola, su pennacchi sferici, quelle laterali da volte a botte. Il presbiterio, rialzato di due gradini in marmo rosso di Verona sul piano della chiesa, è coperto da volta a botte. L'abside semicircolare è coperta da volta a catino.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimenti in lastre quadrate di marmo rosso e giallo.
Elementi decorativi
Le volte delle cappelle e i pennacchi della cupola sono dipinti a soggetti religiosi. le pareti delle cappelle sono dipinte a motivi floreali. Tra le lesene corrono festoni in stucco dorato.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
999 - 1123 (preesistenze intorno)
Le prime notizie sull'antica pieve di San Giovanni Battista le troviamo nella bolla di Papa Callisto II (1123) dove, elencando le chiese soggette alla giurisdizione dell'Abbazia di S. Maria della Vangadizza di Badia Polesine, per prima viene citata la Plebs S. Joanni Baptistae.
1473 - 1564 (rifacimento intorno)
Nella relazione della visita pastorale effettuata nel 1473 da mons. Antonio De Gottis, vicario generale del card. Bartolomeo Roverella, arcivescovo di Ravenna e commendatario della Vangadizza, viene messo in evidenza lo stato di degrado della chiesa e la conseguente necessità di ricostruirla. Quasi un secolo dopo nel 1564 il vescovo Giulio Canani la visitò personalmente e dal verbale ricaviamo la descrizione della nuova chiesa ubicata come l'attuale, con un'unica navata, il coro, sette altari di cui il maggiore dedicato a S. Giovanni Battista e quelli laterali al Corpus Domini, a S. Lucia, alla Madonna, a S. Bernardino, a S. Giacomo apostolo, a S. Antonio. Viene citato anche il campanile.
1634 - 1671 (ricostruzione campanile)
La visita pastorale fatta nel 1634 da D. Marco Marchiani per conto di mons. Marcantonio Corner, vescovo di Padova e commendatario della Vangadizza, ci informa che i sette altari si sono "turnati", che la chiesa è in buone condizioni, non altrettanto il campanile che è pericolante. Si inizierà la sua ricostruzione nel 1642 e sarà inaugurato molto più avanti nel 1671.
1751 - 1783 (costruzione intero bene)
La chiesa attuale verrà costruita tra il 1751 e il 1783. I lavori furono avviati dall'arciprete don Cesare Viaro e completati dai nipoti dello stesso.
1789 - 1823 (cambiamento diocesi intero bene)
Soppressa nel 1789 l'Abbazia della Vangadizza da parte del Senato veneto, che ne incamerò i beni, la chiesa di S. Giovanni Battista assieme alle altre parrocchie polesane fu aggregata alla Diocesi di Adria. Nel 1823 il vescovo di Adria Carlo Pio Ravasi consacrò solennemente il tempio.
XIX - XIX (completamento intero bene)
Durante tutto l'ottocento proseguirono i lavori di completamento e decorazione della chiesa, utilizzando anche materiali e oggetti provenienti dalla chiesa dell'Abbazia, in particolare ricordiamo l'antica statua lignea della Madonna. Il pittore veneto Pio Piati dipinse, agli inizi del secolo, nel grande medaglione del soffitto l'Ascesa al cielo di S. Giovanni Battista, inoltre nella prima metà del secolo Sebastiano Santi affrescò la cappella di S.Teobaldo.
1923 - 1924 (rifacimento ingresso laterale sinistro)
Nel 1923-1924 il vicino piccolo oratorio della Confraternita del SS. Sacramento col bassorilievo quattrocentesco raffigurante un Ecce Homo venne incorporato nella chiesa, divenendone il nuovo ingresso laterale sinistro.
1934 - 1934 (ristrutturazione presbiterio)
Lo spazio del presbiterio fu riorganizzato nel 1934 secondo il progetto del prof. Giuseppe Milani, autore anche di sculture e formelle in terracotta nella chiesa stessa.