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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Rovigo Città: Chiesa di Santo Stefano Papa e Martire

Chiesa di Santo Stefano Papa e Martire
Duomo di Rovigo Chiesa concattedrale di San Stefano papa e martire detta Duomo S. Stefano papa e martire

ROVIGO / ROVIGO città
P.zza Duomo - Rovigo (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La Chiesa di Santo Stefano sorge in P.zza Duomo, sulla quale affaccia con orientamento Nord Ovest-Sud Est, preceduta da un sagrato poco profondo. La facciata a vento è a salienti, mono cuspidata, con la vela centrale che si raccorda ai lati tramite rampanti curvilinei concavi. Il paramento murario è in mattoni a vista con corsi di mattoni orizzontali in leggero aggetto. Al centro si addossano quattro paraste che si interrompono a metà altezza della facciata. Al centro si apre il portale... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La Chiesa di Santo Stefano sorge in P.zza Duomo, sulla quale affaccia con orientamento Nord Ovest-Sud Est, preceduta da un sagrato poco profondo. La facciata a vento è a salienti, mono cuspidata, con la vela centrale che si raccorda ai lati tramite rampanti curvilinei concavi. Il paramento murario è in mattoni a vista con corsi di mattoni orizzontali in leggero aggetto. Al centro si addossano quattro paraste che si interrompono a metà altezza della facciata. Al centro si apre il portale festivo, rettangolare, con stipiti in pietra, coronato da una cornice su mensole, in leggero aggetto. Al di sopra del portale si trova una nicchia a tutto sesto che accoglie la statua di Cristo Redentore, opera di Francesco Sartor (1901). Ai lati del portale centrale si aprono due portali feriali più bassi. Nella parte superiore della facciata si apre un finestrone a lunetta e al centro della vela un' apertura circolare. I fronti laterali in mattoni a vista sono articolati dai volumi delle cappelle votive, al di sopra delle quali s'impostano contrafforti a volute che si addossano alle pareti della navata centrale. In corrispondenza delle cappelle si aprono quattro finestroni a lunetta per lato, cui corrispondono, nella parte superiore dei fronti della navata maggiore, quattro finestroni a tutto sesto. I fronti del transetto, in linea con quelli delle cappelle laterali, sono forati da due finestroni a tutto sesto, nella parte inferiore e da un finestrone a lunetta in quella superiore. Il volume della sagrestia e di una cappella feriale si addossano sul lato destro al presbiterio e all'abside. L'abside semicircolare presenta sui lati due ordini di finestroni a tutto sesto e al centro, nella parte superiore un finestrone a lunetta. Un contrafforte corre a tutta altezza nella parte centrale dell'abside. Al di sotto della linea di gronda corre una cornice spezzata in mattoni a vista. Al centro del transetto si eleva un ciborio ottagonale, coperto con tetto a falde con manto in coppi. Il tamburo, nella parte inferiore, è forato da quattro finestre rettangolari.

Pianta

Schema planimetrico basilicale, a croce latina, a navata unica, di sei campate. Le campate sono scandite da alte lesene corinzie, al di sopra delle quali corre una trabeazione, spezzata, in aggetto, con cornice a dentelli, lungo la navata, il transetto, il presbiterio e l'abside. La navata è coperta da volte a botte, separate dagli archi trasversali a tutto sesto, in corrispondenza delle campate, di cui la prima e la sesta meno profonde. La vota è forata dalle profonde unghie dei finestroni del claristerio. La controfacciata è scandita da quattro lesene corinzie a fascio. In corrispondenza della seconda, terza e quarta campata si aprono sulla navata, con alti archi a tutto sesto, tre cappelle votive, a pianta rettangolare, volte a botte. In corrispondenza della prima e sesta campata due aperture rettangolari accedono a vani rettangolari che ospitano i confessionali. Le cappelle votive e i vani sono comunicanti con le aperture ad arco a tutto sesto che creano deambulatori ai lati della navata centrale. Al di sopra delle aperture rettangolari, in corrispondenza della prima e sesta campata, si trovano alte e profonde monofore a tutto sesto, che coprono i loggiati, chiusi da balaustre con pilastrini in marmo. Sulla parete sinistra della navata si trova il pulpito eseguito nel 1843 dal veneziano Jacopo Spiera su disegno di Lorenzo Urbani. La campata centrale del transetto è coperta con una cupola su pennacchi emisferici, quelle laterali da volte a vele. Le controfacciate dei bracci del transetto sono tripartite da late lesene corinzie. Il presbiterio, sopraelevato di quattro gradini, in marmo, sul piano della chiesa, si apre sulla navata con un arco a tutto sesto, su pilastri murali con lesene corinzie a fascio. A pianta rettangolare, a unica campata è voltato a crociera. Le pareti laterali del presbiterio sono scandite da lesene corinzie a fascio, tra le quali, nella parte superiore,

964 - 1067 (preesistenze nucleo originario)

Sin dal 964 è attestata a Rovigo la presenza di una plebs S.Stephani e nel 1067 Benedetto, vescovo di Adria, avviò la costruzione della Pieve di S. Stefano attorno alla quale sarebbe sorto il primo nucleo urbano.

1388 - 1461 (preesistenze intero bene)

Come risulta dalle visite pastorali, preesisteva una chiesa costruita nel 1388 e restaurata nel 1461.

1461 - 1603 (restauro intero bene)

La chiesa aveva cinque altari e nei pressi si trovavano il campanile, la casa canonica e il cimitero, come descritto nella visita pastorale del vicario Peroto (novembre 1603).

1636 - 1670 (completamento intero bene)

Nel 1636, durante l'episcopato Mantica, furono erette cinque cappelle collocate a semicerchio, come documenta una stampa del 1670 ca.

1696 - 1795 (rifacimento intero bene)

Il vescovo Carlo Labia avviò l'edificazione di una nuova chiesa, quella attuale, incaricando del progetto l'architetto Girolamo Frigimelica. La costruzione, iniziata nel 1696 da Vincenzo Bellettato, si protrasse per quasi un secolo. Non pochi problemi diede la cupola eretta da Giovanni Battista Padrin (1770-78), poi demolita, riprogettata da Giuseppe Sabatini, infine realizzata da Giacomo Quaglia (1791). Il 13 settembre 1795 il vescovo di Adria Arnaldo Speroni degli Alvarotti consacrò solennemente la chiesa.

1825 - 1825 (progettazione facciata)

Rimase incompiuta la facciata per la quale non si trovò mai soluzione. Nel 1825 Lorenzo Urbani ne progettò una in stile neoclassico.

1833 - 1833 (completamento portale)

Nel 1833 fu costruito il portale.

1901 - 1901 (completamento facciata)

Nel 1901 fu collocata in una nicchia sopra il portale la statua marmorea del Redentore, opera dello scultore Francesco Sartor.

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