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Chiese in Provincia di Rovigo - città di San Bellino: Chiesa di San Bellino Vescovo e Martire
Chiesa di San Bellino Vescovo e Martire
Dettagli
La chiesa di San Bellino Vescovo sorge in San Bellino, all'interno dell'abitato, preceduta da un ampio sagrato, con orientamento Est-Ovest. L'ampia facciata a vento si sviluppa su due ordini, separati da una cornice modanata in aggetto. La facciata è scandita da lesene doriche tra le quali si aprono, al centro il portale a tutto sesto, ai lati finestroni rettangolari e nicchie. Al centro, nella parte superiore della facciata, si apre un piccolo rosone circolare. L'ordine superiore si raccorda all'inferiore tramite rampanti curvilinei, chiusi sui lati da guglie piramidali su pilastrini in pietra. La facciata è coronata da un frontone triangolare, con cornice modanata, sormontato al colmo e ai lati dei rampanti da guglie piramidali in pietra. Nei fronti laterali si aprono finestroni a tutto sesto. Ai fronti si addossano i singoli volumi di tre cappelle votive, di cui quelle centrali a pianta poligonale. Sul retro il presbiterio presenta un finestrone termale centrale.
Pianta
Schema planimetrico basilicale, a tre navate, separate da sei arcate a tutto sesto, su pilastri rettangolari, con lesene addossate, al di sopra delle quali corre una cornice modanata in aggetto, lungo la navata e nel presbiterio. La navata maggiore è coperta da volta a specchio, mentre le minori, divise in campate, da volte a crociera. Sulle navate minori si aprono, con archi a tutto sesto, le cappelle votive. Il presbiterio si apre verso la navata con una serliana, su colonne doriche e verso l'absidiola, a pianta rettangolare, con un arco a tutto sesto. La campata centrale del presbiterio è coperta da cupola.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre quadrate di marmo bianco, nero e rosso, poste a scacchiera obliqua.
Elementi decorativi
Le volte del presbiterio e dell'abside sono dipinte a motivi floreali, così come le cornici della trabeazione che corre continua.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante
944 - XII (preesistenze carattere generale)
Il toponimo originario è Maneggio, che nel 944 era tra i beni confermati al vescovo di Adria da papa Marino II e, circa un secolo dopo (1054), l'imperatore Enrico II a sua volta confermò al vescovo Benedetto tutti i beni "in plebe Manegii".
1147 - 1276 (preesistenze intorno)
Su queste terre il vescovo di Padova Bellino Bertaldi fu trucidato dai sicari di un signorotto padovano: Tomaso Capodivacca-Capineri. La data della morte può essere collocata tra il 1147-1148. La salma fu provvisoriamente tumulata nella vicina chiesa di S.Giacomo di Lugarano, distrutta dalle disastrose inondazioni di quegli anni. Ritrovati tra le rovine, i sacri resti furono sepolti nella Collegiata di S.Martino di Variano, che in seguito assumerà il titolo di S.Bellino (1276 ca.), in ricordo del Santo proclamato "ab immemorabili" protettore della diocesi di Adria.
XIV - 1544 (costruzione intero bene)
Col secolo XIV inizia una documentazione più precisa. Nel 1473 la visita celebrata da mons. Antonio De Gottis descrive la chiesa "di S.Martino ora detta S.Bellino" in ottimo stato. La visita Ferretti (1539), ma soprattutto quella di mons. Bartolomeo Zerbinati nel 1544 delinea l'edificio: vi era l'altare maggiore dedicato a S.Martino, il patrono originario; lungo la navata destra si trovava l'altare di S.Bellino e accanto, ma distinta, l'urna marmorea con le spoglie del Santo. Nella navata di fronte gli altari dell'Annunciazione di Maria e di S.Rocco confessore. Vi era pure uno splendido campanile e intorno ad esso il cimitero.
1640 - XVIII (rifacimento intero bene)
Nel 1640 iniziò il rifacimento della chiesa, voluto dall'arciprete don Cesare Graziadei che, col sostegno della comunità, ricostruì la basilica dalle fondamenta, avviando nel contempo anche decorazioni sia all'esterno sia all'interno con dipinti murali, sculture e stucchi. Durante i lavori le reliquie del Santo trovarono una decorosa sistemazione nella cappella che conclude il presbiterio entro un' arca marmorea fatta erigere dalla famiglia Guarini.
1874 - 1874 (consacrazione intero bene)
Il vescovo di Adria Emanuele Kaubeck il 25 novembre 1874 consacrò la basilica durante una solenne cerimonia.