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Chiese in Provincia di Rovigo - città di San Martino Di Venezze: Chiesa di San Martino Vescovo

Chiesa di San Martino Vescovo
S. Martino vescovo

ROVIGO / SAN MARTINO DI VENEZZE
Via G. Mazzini 187 - San Martino di Venezze (RO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Adria - Rovigo
Tipologia: chiesa
La chiesa di San Martino sorge in San Martino di Venezze con orientamento Nord-Sud, priva di sagrato. La facciata a capanna è tripartita e rinserrata agli angoli da due ordini di lesene sovrapposti e separati da una cornice in leggero aggetto. La facciata è coronata da un frontone triangolare, al centro del quale si inserisce una cornice circolare. Al colmo e ai lati dei rampanti si elevano bassi pilastrini in mattoni. Al centro della facciata si apre l’unico portale, sormontato da un... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di San Martino sorge in San Martino di Venezze con orientamento Nord-Sud, priva di sagrato. La facciata a capanna è tripartita e rinserrata agli angoli da due ordini di lesene sovrapposti e separati da una cornice in leggero aggetto. La facciata è coronata da un frontone triangolare, al centro del quale si inserisce una cornice circolare. Al colmo e ai lati dei rampanti si elevano bassi pilastrini in mattoni. Al centro della facciata si apre l’unico portale, sormontato da un frontone circolare su mensole. Tra le lesene centrali superiori si inserisce un finestrone, ora tamponato, sormontato da un frontone triangolare e stretto ai lati da volute in leggero aggetto. Nei fronti laterali, in mattoni a vista, si aprono alti finestroni rettangolari, così come sul retro nelle pareti dell’abside semicircolare, mentre nel presbiterio ampi finestroni a lunetta illuminano l’interno. Ai fronti si addossano i volumi delle cappelle votive, di varie altezze, e sul lato destro quello della sagrestia.

Pianta

Schema planimetrico basilicale, a unica navata, coperta da volta a padiglione con specchio centrale decorato con una cornice modanata in aggetto. Una cornice modanata corre anche al di sotto dell’imposta della volta. Verso la navata, con alti archi a tutto sesto, con chiavi di volta a voluta, si aprono le cappelle votive, poco profonde, coperte da volte a botte. In controfacciata si addossa la cantoria lignea, su mensoloni, che accoglie la struttura dell’organo. Il presbiterio si apre verso la navata anch’esso con un arco a tutto sesto su pilastri murali dorici. Ai lati dei pilastri si aprono gli accessi simmetrici: alla cappella feriale sulla sinistra e alla sagrestia sulla destra. Il presbiterio, rialzato di due gradini in marmo sul piano della chiesa, è a unica campata quadrata, coperto da volta a crociera. L’abside semicircolare si apre verso il presbiterio con un arco a tutto sesto su lesene doriche ed è coperta da volta a catino.

Coperture

Tetto a falde con manto in coppi.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimenti in lastre di marmo bianche e rosse, poste a scacchiera.

Elementi decorativi

Lo specchio centrale della volta a padiglione sulla navata è dipinto a soggetti sacri.

Impianto strutturale

Strutture verticali in muratura di mattoni portante.

1123 - 1560 (preesistenze intorno)

Gli Annali Camaldolesi ci informano del fatto che nel 1123 papa Callisto II rilasciò a Litaldo, abate della Vangadizza (Badia Polesine), il diploma di "Venece cum ecclesia Santi Martini". Le donazioni fatte all'Abbazia e situate nella diocesi di Adria furono confermate anche da papa Alessandro III nel 1177 e tra esse sempre S.Martino. Altra conferma venne da papa Celestino III nel 1197 (Annali Camaldolesi). Il vescovo di Adria Guglielmo d'Este nel 1241 attribuì a S.Martino il privilegio di avere il battistero a dimostrazione della antiche origini della parrocchia. Del 1560 è il documento con cui si espose al Vicario generale del Vescovo di Adria la triste situazione della chiesa di S.Martino di Venezze che, distrutta in mezzo alle acque, era senza parroco mentre i fedeli morivano privi sacramenti.

1590 - 1686 (preesistenze intorno)

La famiglia Loredan, insignita del diritto di giuspatronato nella figura di Leonardo Loredan (1590), in tempi diversi fece ricostruire e restaurare la chiesa di S.Martino. Tale privilegio fu conservato fino al 1907, quando gli eredi Guillon-Mangilli vi rinunciarono lasciando libertà di agire al vescovo diocesano. Essendo la parrocchia dipendente dall'abbazia della Vangadizza di Badia Polesine ebbe come visitatori gli abati: la prima visita che conosciamo è del 1634 e fu celebrata dal vicario abbaziale Don Marchiani, che descrisse una chiesa con tre altari, il fonte battesimale e il campanile. Nel 1686 il verbale della visita presentava una chiesa in pessimo stato con un metro d'acqua alluvionale, da riedificare come pure il campanile.

1740 - 1844 (costruzione intero bene)

Con la soppressione della Vangadizza la parrocchia di S.Martino confluì nella diocesi di Adria e nel 1793 il vescovo Speroni celebrò la prima visita pastorale e trovò la nuova chiesa, costruita nel 1740 sempre dai giuspatroni Loredan, dotata di tre altari: il maggiore e quelli laterali di S.Giovanni Evangelista e del Rosario. La grave rotta dell'Adige del 1844 danneggiò il paese, che fu quasi cancellato come pure chiesa e campanile.

1862 - 1923 (rifacimento intero bene)

La parrocchiale fu rifatta nel 1862, giuspatronato della famiglia Mangilli, come documentano alcuni altari laterali (S.Antonio da Padova e S.Giuseppe), mentre altri (Sacro Cuore di Gesù e Madonna del Rosario) provengono interamente o in parte dal precedente edificio settecentesco. Nel 1922 il pittore Anselmo Baldissara completò la decorazione dell'interno con un ciclo di dipinti murali a tempera. L'anno successivo il vescovo Anselmo Rizzi, come ricorda una lapide marmorea, consacrò con solenne cerimonia la chiesa il 10 settembre.

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