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Chiese in Provincia di Rovigo - città di Stienta: Chiesa di Santo Stefano Papa e Martire
Chiesa di Santo Stefano Papa e Martire
S. Stefano Papa e Martire
Dettagli
La chiesa di Santo Stefano sorge in Stienta, all'interno dell'abitato, preceduta da un sagrato profondo, con orientamento Est-Ovest. La facciata neoclassica è scandita da un doppio ordine di lesene corinzie a fascio, separate da una trabeazione spezzata, in aggetto, con cornice a dentelli. L'ordine superiore si raccorda all'inferiore tramite rampanti curvilinei, chiusi ai lati da pilastrini con pinnacoli a vaso. Al centro, nella parte inferiore della facciata, si apre l'unico portale, con cornice modanata, coronato da un frontone triangolare. Nella parte superiore si apre un finestrone rettangolare, chiuso da balaustra traforata in marmo. Il finestrone è sormontato da frontone curvilineo, su mensole. La facciata è coronata da un frontone triangolare, con cornice a dentelli e con decorazione in stucco, al centro del timpano, a stella entro una cornice circolare. Al colmo dei rampanti si eleva una croce e ai lati pinnacoli a vaso su pilastrini. Nei fronti laterali si aprono alti finestroni rettangolari.
Pianta
Schema planimetrico basilicale, a unica navata con transetto. La navata è coperta da volta a schifo, forata dalle profonde unghie dei finestroni. La navata è scandita da lesene binate corinzie, in marmo giallo, al di sopra delle quali corre una trabeazione con cornice a dentelli in aggetto. Sulla navata si aprono, con archi a tutto sesto, due cappelle votive per lato, a pianta rettangolare, poco profonde, voltate a botte. Il presbiterio, rialzato di tre gradini sul piano della chiesa, si apre verso l'aula con una serliana, con colonne corinzie in marmo giallo. Il presbiterio è a pianta rettangolare, a tre campate, di cui quella centrale coperta da cupola, quelle laterali da volte a botte. L'abside semicircolare si apre anch'essa verso il presbiterio con una serliana e, tripartita da semi colonne corinzie, è coperta da volta a catino.
Coperture
Tetto a falde con manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre quadrate di marmo rosso e bianco, poste a scacchiera.
Elementi decorativi
Le volte delle cappelle del presbiterio e dell'abside sono dipinte a motivi floreali e geometrici.
Impianto strutturale
Strutture verticali in muratura di mattoni portante.
X - 946 (preesistenze carattere generale)
Si hanno notizie di un primo edificio sacro, anteriore all'anno mille, denominato Pieve di S. Stefano di Galigo, probabilmente scomparso in quel grande disastro ambientale, che fece seguito alle rotte di Ficarolo.
1434 - 1602 (preesistenze intorno)
La seconda chiesa ovvero la Pieve di S. Stefano di Stienta fu più volte visitata dai vescovi di Ferrara. Nel 1434 da Giovanni Tavelli, nel 1449 dal vescovo Del Legname, nel 1574 da mons. Maremonti, infine negli anni 1591-1602 da mons. Fontana. Negli Atti Visitali di quest'ultimo è descritto un edificio orientato a levante, col campanile a destra della facciata, all'interno quattro cappelle laterali, cinque altari, presbiterio e coro.
1616 - 1616 (ampliamento intorno)
La terza chiesa nasce dall'ampliamento e conseguente ristrutturazione di quella precedente realizzato nel 1616 dall'arciprete don Michele Cibardi. Non si trattò purtroppo di un lavoro ben riuscito: l'edificio, anche per l'instabilità del terreno, creò continui problemi tanto da orientare parroci e parrocchiani verso la costruzione di una nuova chiesa.
1791 - 1799 (costruzione intero bene)
Per opera dell'arciprete don Giuseppe Caducci la costruzione della nuova chiesa iniziò il 21 settembre 1791 con la benedizione della prima pietra, mentre l'inaugurazione e consacrazione avvenne il 19 settembre 1799 alla presenza del vescovo di Ferrara card. Mattei.
XIX - 1932 (completamento intero bene)
Arredi e decorazione all'interno furono completati nei decenni successivi: pavimentazione, pulpito (1875), altari e decorazione pittorica dell'artista bolognese Antonio Maria Nardi (1932).
1945 - 1990 (restauro intero bene)
La chiesa durante l'ultima guerra subì gravissimi danni alla facciata, al tetto, ai soffitti e la torre campanaria fu completamente abbattuta. Tutto il complesso col contributo statale fu risistemato ed il campanile venne ricostruito con le stesse linee e proporzioni. Il 17 dicembre 1966 è avvenuta la cerimonia d' inaugurazione. Nel 1990 è stata rifinita anche la facciata.