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Naufragio di Crotone, trovato il corpo di un altro bimbo: le vittime ora sono 70. Meloni: “Nessuna segnalazione da Frontex, valuto il prossimo Consiglio dei ministri a Cutro”

L’ultimo corpo recuperato è quello di un bambino: in tutto i piccoli che hanno perso la vita nel naufragio sono quindici. Da identificare ancora 13 vittime

CROTONE. Una tragedia senza fine. Il mare a Crotone ha restituito questa mattina altri due corpi, entrambi di bambini. Salgono così a 70 le vittime ufficiali del naufragio di domenica scorsa. Il cadavere del primo bambino – la cui età è ancora da stabilire – è stato notato in acqua da alcuni volontari che si trovavano sulla spiaggia. A recuperarlo sono stati la Guardia Costiera e i vigili del fuoco. Il corpo è stato portato al Palasport di Crotone dove è allestita l’immensa camera ardente, per il riconoscimento. Poco prima delle 15 l’altro avvistamento, ancora un bimbo senza vita. Per ora sono 14 i corpi senza identità, 56 le vittime riconosciute dai parenti.

Le ricerche proseguono

Le ricerche dei dispersi del naufragio di domenica, coordinate dalla direzione Marittima di Reggio Calabria, proseguiranno «a oltranza per tutto il fine settimana con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e con il personale di presidio a terra della Guardia Costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile regionale», comunica la Prefettura di Crotone.

Saranno avviate a breve le procedure per l'espatrio di alcune delle salme con la presentazione delle istanze da parte dei familiari delle vittime al Comune di Cutro. 

L’inchiesta

La Procura di Crotone intende ascoltare i migranti superstiti alla tragedia per ricostruire l'attività degli scafisti, è per questo che sarà chiesto l'incidente probatorio. Già nelle prossime ore, il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. La Procura di Crotone vuole sentire in udienza i superstiti per ricostruire l'attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca.

L’accusa del sindaco al governo

Mentre la magistratura indaga, sulle polemiche che non accennano a finire Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, invita a «smettere col tiro al piccione»: «Malgrado la morte imponga il silenzio e la preghiera c'è ancora chi continua con infamanti accuse». Ma Matteo Orfini (Pd) torna a chiedere le dimissioni di Piantedosi. E, soprattutto, il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, accusa senza mezzi termini il governo per la sua assenza nei giorni della disperazione e delle bare in fila nel Palasport diventato camera ardente: «Questo popolo aspettava una testimonianza della presenza dello Stato, che è arrivata altissima dal Capo dello Stato. Ma è mancato il Governo, è mancata lei presidente». In una lettera aperta indirizzata proprio alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, scrive: «Gentile presidente Meloni, abbiamo aspettato una settimana, la comunità crotonese colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno. In questa settimana i crotonesi si sono stretti nel dolore per le vittime di una tragedia immane e in ogni modo, anche con una semplice preghiera, portando un fiore o un biglietto hanno voluto manifestare la loro vicinanza e solidarietà. L'umanità probabilmente non farà risalire le classifiche della qualità della vita, ma sicuramente rende orgogliosi di appartenere ad una comunità che ha saputo dimostrare come la solidarietà e l'apertura verso l'altro siano valori inalienabili ed irrinunciabili».

La risposta della premier

La premier Giorgia Meloni, a margine della conferenza stampa negli Emirati Arabi, evita in un primo momento la risposta alla lettera del sindaco, spostando la questione: «Qualcuno ritiene davvero che il governo potesse salvare qualcuno, tra cui un bambino di 3 anni, e non lo ha fatto? Queste persone non erano nella condizione di essere salvate da qualcuno che non ha voluto salvarle». Ma i giornalisti incalzano riportandola sul punto: «Il governo pensa di andare a Crotone?». «Il presidente della Repubblica – risponde - rappresenta tutte le istituzioni». Poi annuncia: «Il passo successivo del governo è dare risposte. Ho valutato qualcosa di più, cioè celebrare il prossimo Cdm sull'immigrazione a Cutro».

La situazione legata al naufragio di migranti vicino Crotone «è semplice nella sua tragicità – prosegue la premier -: non è arrivata alle nostre autorità nessuna comunicazione di emergenza da Frontex. Noi non siamo stati avvertiti del fatto che questa imbarcazione rischiava il naufragio. La rotta non è coperta dalle organizzazioni non governative e quindi con questa vicenda nulla hanno a che fare i provvedimenti del governo sulle Ong. Segnalo che, nonostante noi lavoriamo per fermare i flussi illegali anche per impedire che la gente muoia, abbiamo continuato a salvare tutte le persone che potevamo salvare quando eravamo consapevoli che erano a rischio. Questa è la storia. Io davvero non credo che ci siano materie sulle quali si può esagerare così per criticare o colpire quello che si considera un proprio avversario».

Esposto della Sinistra Italiana alla procura

I deputati di Sinistra italiana, Ilaria Cucchi e Nicola Fratoianni, chiedono alla Procura di Roma con un esposto di «verificare se vi siano state disposizioni ministeriali che abbiano impedito l'uscita in mare della Guardia Costiera». Secondo i due parlamentari, si legge nell'esposto, «non si può escludere che vi sia una responsabilità superiore visto che la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti mentre il ministero dell’Interno è diventato il supercoordinatore di sbarchi e soccorsi dei migranti».

Un minuto di silenzio

Intanto questa mattina i componenti del comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati, in apertura dei lavori della riunione in corso nella sede dell'Anm a Roma, hanno rispettato un minuto di silenzio per i migranti morti nel naufragio.

L’omaggio della squadra di pallanuoto a Shahifa Raza

Una rappresentanza della squadra di pallanuoto Rari Nantes auditore di Crotone, che milita nel campionato di serie B nazionale, è arrivata nella camera ardente del Palasport di Crotone dove si trovano le 69 vittime del naufragio di domenica. È un omaggio, in particolare, alla capitana di hockey el Pakistan, 27 anni, morta domenica in mare, Shahifa Raza. Stava venendo in Italia per potere curare la figlia di appena 3 anni. Presente anche l'olimpionico Massimo Giacoppo, argento a Londra 2012 con la nazionale di Pallanuoto. «Siamo venuti qui in rappresentanza dello sport per esprimere il nostro cordoglio per le vittime di questa tragedia», spiega ai giornalisti. «È una tragedia che tocca tutti da vicino - dice - un veicolo importante per fare passare questo messaggio». Giuseppe Candigliota, il capitano della squadra di Pallanuoto spiega: «È stato il minimo, per persone che hanno lottato per arrivare fino alle nostre coste, ognuno per un motivo diverso. Ci tenevamo ad essere qui. siamo qui per stare vicini a tutti i familiari delle vittime».

Pubblicato su Il Mattino di Padova