Muore schiacciato dalla ruspa in una cava, a 68 anni lavorava in una golena sul Po
La tragedia nella Bassa Reggiana: addetto alla guida dei camion era vicino al suo mezzo che doveva essere caricato di sabbia
REGGIO EMILIA. In una cava di sabbia, sulle rive del Po, a Guastalla, provincia di Reggio Emilia, un altro morto è andato ad aggiungersi alla lunga lista di caduti sul lavoro in Italia durante il 2023. Si tratta di un camionista di 68 anni che questa mattina alle 9,30 attendeva in piedi accanto al proprio automezzo, lo svuotamento del rimorchio. Ad investirlo e ucciderlo sul colpo è stato un collega 50enne, che manovrava una trattrice già carica, probabilmente in retromarcia.
Presso le cave Bacchi in questi istanti il titolare dell'azienda collabora con i Carabinieri e il Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro dell'Ausl locale. I mezzi sono stati sequestrati, le attività della cava sono ferme e il personale è sotto choc. Entrambi gli uomini coinvolti sono di Reggio Emilia, una provincia, questa che ha fatto segnare negli ultimi giorni tre degli episodi più gravi nell'ambito degli infortuni professionali.
Simile, per esempio, è la dinamica che ha portato alla morte, il 3 ottobre, Rosario Senatore. 67enne, imprenditore, era impegnato in un'opera di rifacimento in un'azienda agricola a Gattatico (RE), quando è stato colpito mortalmente dalla benna di una ruspa guidata da un ventenne. Ieri, invece, in città un operaio è rimasto vittima di un infortunio grave ed ora è ricoverato in prognosi riservata.
Senza che sia possibile stabilire con esattezza quante persone siano effettivamente morte mentre lavoravano quest'anno (i dati riferiscono a denunce di infortuni mortali, che devono essere istruite e verificate), l'Inail ha recentemente presentato il proprio rapporto annuale. Davanti a un importante calo degli infortuni in generale (sono il 20,9% in meno rispetto al 2022, 383.242 denunce), le morti continuano ad essere in linea con gli anni precedenti: 657 nei primi otto mesi, ovvero 20 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023 e 28 meno che nel 2019, prima della Pandemia.
Particolarmente sconvolgenti, sono stati episodi come quello passato alle cronache come la strage di Brandizzo, luogo in cui la notte del 30 agosto un treno travolse e uccise Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Michael Zanera, Giuseppe Aversa e Giuseppe Sorvillo. In quest'ultimo caso, come anche per i fatti di Guastalla, la Procura ha aperto un'inchiesta.
Pubblicato su Il Mattino di Padova