“Acqua morta” il noir in cui la vittima è Venezia
Tra realtà e finzione il primo romanzo del mestrino Michele Catozzi racconta l’intreccio tra gli scandali del Mose, delle banche e del sesso in laguna
di Nicolò Menniti Ippolito
Il caso Galan è già un libro, anzi un noir, un buon noir scritto da un mestrino doc, Michele Catozzi, ed edito dal gruppo Longanesi. “Acqua morta” (TEA, p.362, 14 euro) però va anche un po’ più in là, perché con buona preveggenza, visto che è stato scritto più di un anno fa, sembra legare la corruzione e il Mose anche alla crisi delle banche locali, travolte dai prestiti ad amici e sodali politici. Certo qui...
Pubblicato su Il Mattino di Padova