Il ricordo di Panatta «Mi telefonava e diceva sono morto, addio»
Il tennista e l’attore erano amici di lungo corso «Ho perso qualche partita per le serate in giro a fare i matti»
«Ultimamente mi chiamava e mi chiedeva: “voglio sapere da te, che mi fido, cosa pensi: sono vivo o morto?”. Io gli rispondevo: credo tu sia vivo. E lui, feroce, “credo, lo vedi, lo dici anche tu: credo. In realtà sono morto e nessuno vuole dirmelo. Addio”. Era incredibile Paolo. Sapevo che stava male, ma mi ero abituato a pensarlo immortale e ora provo un dolore fortissimo. Eravamo amici da una vita, dagli anni Settanta, io giocavo ancora... Forse ci siamo...
Pubblicato su Il Mattino di Padova